Otto alti funzionari Ue, tra cui l’italiano David Sassoli, Presidente del Parlamento europeo (Pe), sono stati inseriti dal presidente russo Vladimir Putin in una black list di “persone non gradite”, in risposta alle sanzioni europee per il caso Navalny. Al presidente del Parlamento europeo e agli altri viene vietato l’ingresso in Russia.
Il ministero degli Esteri di Mosca ha annunciato le misure in una nota in cui accusa l’Unione Europea di “continuare la sua politica di illegittime misure restrittive unilaterali contro cittadini russi e organizzazioni”. L’Europa non è rimasta in silenzio. In un comunicato, si precisa che “la Ue si riserva il diritto di adottare misure appropriate in risposta alle decisioni” di Mosca.
I “non graditi”
Gli altri sette sanzionati sono: Vera Jourova, vicepresidente della Commissione europea, responsabile per le politiche su valori e trasparenza; Jorg Raupach, capo dell’ufficio del procuratore generale di Berlino; Ivars Abolins, presidente del Consiglio nazionale dei mass media elettronici della Lettonia; Maris Baltins, direttore del Centro linguistico statale della Lettonia; Jacques Maire, membro della delegazione francese all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa; Ana Scott, capo del laboratorio di sicurezza chimica e nucleare dell’Istituto svedese di ricerca sulla difesa; e Ilmar Tomusk, capo del dipartimento linguistico dell’Estonia.
Sassoli: “Se ci attaccano Pe sta facendo il suo dovere”
“Ho pensato che stavano cercando di attaccare il cuore della democrazia europea, questo vuol dire che il Parlamento Europeo sta facendo il proprio dovere, nel segnalare richiamare, difendere, i valori dello stato di diritto e delle libertà”. E’ questo il commento del presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, questa mattina al Giornale Radio Rai di Radio1, sulle sanzioni adottate dalla Russia che stabiliscono il divieto di ingresso nel Paese per lui e gli altri sette esponenti europei.
“In questi ultimi anni in molti hanno tentato di dividerci, non ci sono riusciti. Gli europei sono innamorati delle loro libertà. E naturalmente – aggiunge Sassoli – continueremo a fare di tutto perché anche le cittadine e i cittadini della Russia possano godere dello stato di diritto e della democrazia”.
Il caso Navalny, conclude Sassoli, “pesa molto, perché si tratta di un oppositore molto popolare, nello stesso tempo che richiama a principi di libertà, di democrazia, di libertà di espressione”.
Mattarella chiama Sassoli per solidarietà
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, questa mattina ha telefonato al presidente Sassoli per esprimergli la propria solidarietà dopo le sanzioni adottate dalla Russia.
“Siamo orgogliosi di aver contribuito a questa svolta della strategia dell’Unione Europea e ne sosteniamo le Istituzioni: queste sono baluardo insostituibile di democrazia e di libertà ed è inaccettabile ogni attacco dall’esterno che pretenda di indebolirle”, ha detto Mattarella poco dopo la telefonata nel suo discorso per il primo maggio.
Messaggi di solidarietà anche dalle alte istituzioni europee. Sia il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, sia la presidente della Commissione europea, Ursula Von del Leyen, hanno espresso con un tweet la ferma condanna alle sanzioni russe.
Together with @EP_President Sassoli and @vonderleyen, we condemn in the strongest possible terms Russia’s unacceptable decision to ban President Sassoli, @EU_Commission @VeraJourova and 6 EU Member States’ officials from entering its territory.
— Charles Michel (@eucopresident) April 30, 2021