La violenza verbale, specie quando proviene da personaggi pubblici, riceve una condanna unanime. C'è però un'eccezione: quando l'oggetto dell'offesa è un leader politico riconducibile ad un'area politica di destra, la condanna non è poi così unanime né impetuosa. Lo dimostra quanto avvenuto nelle scorse ore. I 99 Posse, gruppo musicale rock napoletano, dedicano dal loro profilo Twitter una espressione tutt'altro che lusinghiera nei confronti di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia: “Ciao Giorgia Meloni: Se sei nomade, devi nomadare. Se sei rom, devi rommare. Se sei slavo, devi slavare. Se sei fascista, devi PENZOLARE!“. La macabra ironia nasce da una frase pronunciata l'altro ieri dalla Meloni, che intervenendo sulla proposta del ministro dell'Interno, Matteo Salvini, di svolgere un censimento delle popolazioni rom, aveva detto: “Per i nomadi la nostra proposta è che si allestiscano delle piazzole di sosta temporanee dove si pagano le utenze e si sosta massimo sei mesi, dopodiché ci si deve spostare, punto. Quindi va bene censirli dopodiché se sei nomade devi nomadare, non puoi essere stanziale“. Un verbo, nomadare, inusitato, benché se ne trovi traccia in un testo del 1934.
Laconica la risposta della Meloni, che su Facebook ha pubblicato il tweet della band partenopea e la scritta: “Ma quanto sono tristi?”. Da Ylenja Lucaselli, deputata di FdI, l'auspicio che “le autorità di pubblica sicurezza assumano opportuni provvedimenti”. La Lucaselli sottolinea inoltre che “parlare di fascismo nel 2018, infatti, è strumentale e antistorico”. “Delle sconcezze stonate dei 99 Posse son pien le fosse. Non al 99 ma al 100%”, scrive invece, sempre su Twitter, il senatore FdI Ignazio La Russa.
I 99 Posse non sono nuovi a tali linguaggi. Negli anni '90 pubblicarono la canzone “Rigurgito antifascista”, che in un passaggio dice “Se vedo un punto nero ci sparo a vista”. E in un altro afferma: “L'unico fascista buono è il fascista morto”.