Anche sugli spalti degli stadi di calcio delle categorie giovanili si scatena la violenza. Secondo il quotidiano Repubblica, infatti, sarebbero in aumento le risse sulle gradinate. Ad azzuffarsi sono i genitori, accorsi per vedere il proprio figlio giocare. Un fenomeno diffuso e preoccupante, dove padri e madri si offendono, fino a far volare schiaffi e pugni, per difendere e incitare i propri figli. Insomma, non proprio un modello “sportivo” da seguire.
I casi piĆ¹ recenti
Due episodi sono al centro della cronaca di questi giorni in Toscana.Ā AĀ Pietrasanta, nel campo Pedonese di Marina, due squadre di Giovanissimi A (14 anni) erano impegnati in una partita con lāAtletico Carrara. Sugli spalti ĆØ partita una rissa coi genitori delle due formazioni. Ceffoni e pugni a destra e sinistra per dimostrare che il proprio figlio “ha piĆ¹ talento”, “ĆØ il piĆ¹ bravo”.
Un episodio simile ĆØ accaduto aĀ Livorno, dove un calciatore del Gambia di 18 anni ĆØ stato insultato e, a seguito di una testata, ĆØ finito in ospedale. Come riportano i media locali, il giovane dell’Ardenza, secondo la testimonianza dell’allenatore, sarebbe stato prima oggetto di offese a sfondo razzista e poi raggiunto da un colpo “alla Zidane”Ā da parte di un giocatore del Castiglioncello, societĆ che, pur smentendo che in campo ci siano stati insulti, sta valutando quali azioni disciplinari prendere nei confronti del giocatore artefice della testata.
Tavecchio: “Siamo molto preoccupati”
āSiamo molto preoccupatiā ha detto a Repubblica il presidente nazionale della Federazione Italiana Giuoco Calcio (Figc), Carlo Tavecchio: āAnche noi abbiamo verificato un aumento di casi, che pure potrebbe essere dovuto anche al fatto che il monitoraggio, da due anni a questa parte, ĆØ diventato costanteā. Per questo motivo, laĀ Figc ha deciso di correre ai ripari:Ā incontri sistematici dei giocatori del settore giovanile scolastico, con allenatori, genitori, e dirigenti delle societĆ . E, ogni 6 mesi, direttamente a cura dei 20 centri della Federcalcio, meeting sia con i ragazzi che con chiunqueĀ li segue in campo.