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Atalanta-Lazio: Reina colpito da una monetina, poi lo sfogo ironico

Il portiere biancoceleste, colpito alla testa dall'oggetto piovuto dalla curva bergamasca, ha ripreso regolarmente a giocare. Sui social: "Tiratemi un chilo di gamberi"

Un pareggio combattuto quello fra Atalanta e Lazio, nel big match del sabato andato in scena a Bergamo. Un 2-2 acciuffato dai padroni di casa negli ultimi minuti, poco dopo un mezzo patatrac che aveva coinvolto la tifoseria orobica e il portiere ospite, Pepe Reina. Con la sua squadra ancora in vantaggio, l’estremo difensore spagnolo è stato preso di mira dalla curva atalantina, dalla quale sono piovuti in campo una serie di oggetti. Un modo, tutt’altro che lecito, di manifestare il proprio dissenso nei confronti di Reina, “accusato” di rallentare il gioco per favorire la situazione di vantaggio (e per questo già sanzionato dall’arbitro). Il problema è che, a forza di tirar cose, una monetina ha finito per colpire in testa il portiere laziale.

Reina bersagliato

Una di quelle scene che su un campo di calcio si sperava di non vedere più, dal momento che i precedenti ben poco illustri non sono mancati. Reina, tuttavia, lì per lì non si è lasciato andare a reazioni scomposte. Dopo essere rimasto inginocchiato per qualche istante, si è rialzato è ha sportivamente ricominciato a giocare. La beffa, semmai, è arrivata qualche minuto dopo, quando la girata di De Roon lo ha costretto a raccogliere dal sacco il pallone del 2-2 finale. Un pareggio giusto che, però, non cancella il brutto episodio.

Lo sfogo social

Dopo il match, Reina ha deciso di affidare a un post su Instagram uno sfogo ironico sull’accaduto, invitando i tifosi bergamaschi a lanciargli qualcos’altro alla prossima occasione: “Tiratemi un chilo di gamberi o bocconi di carne“. Frase seguita da un “c…” piuttosto eloquente. I puntini di sospensione, infatti, celano probabilmente un appellativo poco pronunciabile nei confronti della tifoseria orobica. O, più precisamente, verso coloro che hanno deciso di contestarlo con un lancio di oggetti. Episodi che, in tutta onestà, si pensava fossero ormai ospiti sgraditi dei campi di calcio.

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