Terminator diventerà realtà? Ha suscitato grande preoccupazione tra gli esperti di robotica e all'Onu il progetto di robot killer da parte di un istituto di tecnologia della Corea del Sud. Dal Palazzo di Vetro è stata inviata anche una lettera al Kaist (Korea Advanced Institute of Science and Technology) in cui si esprimono perplessità riguardo a questo tipo di ricerca riguardo l’intelligenza artificiale armata. “In un momento in cui le Nazioni Unite – si legge – discutono come fermare la minaccia delle armi autonome” questa notizia è spiacevole. “Se sviluppate – prosegue la missiva – queste armi porteranno alla terza rivoluzione della tecnologia militare. Terroristi e despoti potranno utilizzarle contro persone innocenti. Si tratta di un vaso di Pandora che sarà difficile da chiudere una volta aperto”
La risposta di Shin Sung-chul, presidente dell’Istituto della Scienza e della Tecnologia Coreana, non si è fatta attendere. Egli ha precisato che non sarà condotta alcuna ricerca contro la dignità umana, comprese le armi autonome prive di controllo umano significativo. Ha precisato che il piano di ricerca dell’università era incentrato sullo sviluppo di algoritmi per sistemi logistici efficienti, e per sistemi di addestramento senza pilota per la navigazione e l’aviazione.
Ma l'allarme resta alto. Il professore Noel Sharkey, che dirige la campagna per fermare lo sviluppo dei robot killer, tra i primi firmatari della lettera inviata ai sudcoreani, ha sollevato la questione del presunto legame tra l'Istituto della Scienza e della Tecnologia Coreana con una azienda dedita allo sviluppo di armi autonome. Fin quando l'Istituto non darà spiegazioni al riguardo, il boicottaggio degli accademici non verrà revocato.
Come rivela la Bbc, la Corea del Sud ha già un esercito di robot che pattugliano il confine con la Corea del Nord. Il Samsung SGR-A1 trasporta una mitragliatrice che può essere commutata in modalità autonoma, ma al momento è gestita da esseri umani tramite dei collegamenti alle telecamere.