Ogni festa patronale rappresenta anche un momento di socializzazione e di festa. Si svolgono processioni, preghiere, si celebra l'Eucarestia. Inoltre si distribuiscono dolci, si tengono mercatini, si ride, si scherza, si sta a tavola in compagnia. Sempre però, mantenendo la dimensione spirituale al centro di ogni iniziativa. Il santo non può essere un pretesto, piuttosto è il riferimento intorno al quale il popolo rinsalda il senso comunitario e alimenta la propria fede.
Ecco allora che qualcosa deve essere sfuggito al Comune di Nichelino, nel torinese. Qui il patrono è San Matteo, di cui la Chiesa fa memoria il 21 settembre, e nei giorni intorno a questa data se ne celebra la festa. Giovedì scorso nella centrale piazza Polesani, tuttavia, si è tenuta una festa che ha niente a che vedere con la fede, dal momento che il Comune ha deciso di distribuire gratuitamente dei preservativi per sensibilizzare i giovani al sesso sicuro.
I sacerdoti hanno deciso di annullare, per protesta, la processione, e di celebrare la Messa nella chiesa della Santissima Trinità anziché, come di consueto, in piazza. I religiosi hanno diffuso una nota ufficiale: “Preferiamo distinguere il momento religioso, per cui nasce questa festa, dalle altre iniziative in calendario. Non riconoscendoci in un evento che, date le scelte fatte, non ci appartiene, con grande sofferenza siamo, in coscienza, obbligati a proseguire per la nostra strada”. E ancora: “Per la comunità cristiana, da sempre presente nel tessuto sociale di Nichelino come parte attiva nel servizio dei giovani, delle famiglie e dei bisognosi, rispettosa della laicità intesa come spazio di dialogo e collaborazione, risulta difficile capire il senso di questa scelta”. Il sindaco, Giampiero Tolardo – come riferisce La Stampa – ha così replicato: “Rispetto la decisione, anche se la trovo un po’ eccessiva”. Secondo il primo cittadino, di centrosinistra, sarebbe “anacronistico annullare la precessione”.