Nel Nepal ancora sotto choc dopo il terribile terremoto che il 25 aprile ha causato oltre 8000 vittime, si gareggia nella corsa agli aiuti umanitari per sostenere il Paese in questa fase delicata in cui la popolazione è bisognosa di tutto. Peccato però che nel mese di maggio una grossa quantità di cibo inviato da India, Bangladesh e Regno Unito sia arrivato in pessime condizioni, al di sotto degli standard minimi di qualità.
E’ quanto emerge dalle ispezioni del Dipartimento per la tecnologia alimentare attiva a Kkathmandu che ha condotto controlli a tappeto sulle derrate giunte con gli aiuti alla popolazione sconvolta dal sisma. Nell’interporto di Birgunj, il dipartimento ha distrutto 120 kg di cibo avariato proveniente dall’India, di cui 30 kg di pane fatto in casa, 10 kg confezionato, 30 kg di dolci e 50 kg di snack scaduti, farina e avena.
Almeno 5 tonnellate di riso proveniente dal Bangladesh e conservato nel magazzino del Nepal Intermodal Transport Development Board, sono stati distrutti in quanto ricoperti di muffa. Inoltre è stato dato ordine di non distribuire spaghetti inviati da due Ong di Calcutta poiché sprovvisti di data di scadenza, così come per la merce della marca Ruhil’s spedita dall’India che è stata bloccata in quanto le etichette non corrispondevano al prodotto presente. Stessa sorte per alcuni alimenti provenienti dal Regno Unito totalmente inadatti al consumo.