C'è una premessa necessaria da fare su quanto accaduto allo stadio Luis Pirata Fuente di Veracruz, in Messico: si trattava di una situazione paradossale, perché uno sciopero bianco su un campo da gioco è una scena oggettivamente poco consueta. Detto questo, la decisione dei calciatori della squadra di casa, il Veracruz, nella sfida valida per Liga MX, il massimo campionato messicano, è stata presa su basi fondate: niente stipendi da 6 mesi, un lasso di tempo sufficiente per convincerli a dar vita a una singolare protesta durante la partita, di fatto smettendo di giocare per più di quattro minuti. Fermi, immobili, con la squadra avversaria, il Tigres, che prende atto della situazione ma, alla fine, perde l'occasione per adeguarsi all'eccezionalità del caso, macchiandosi di un episodio di scarso fair play destinato a far discutere: gli ospiti, infatti, dopo un'iniziale melina, hanno deciso di approfittare dell'opportunità, portandosi in vantaggio di due reti senza che gli avversari opponessero resistenza.
Situazione complicata
“Sfortunatamente ci hanno mentito – ha commentato il capitano del Veracruz, Carlos Salcido -. I giocatori del Tigres sapevano che ci saremmo fermati per tre minuti. E’ una cosa triste, siamo tutti professionisti, l’argomento dovrebbe stare a cuore a tutti, ma abbiamo visto cosa è successo”. Per la cronaca, il match è finito 3-1 per gli ospiti, con doppietta di una vecchia conoscenza del calcio italiano, l'ex Napoli Edu Vargas (del bomber francese Gignac l'altra rete). Il Veracruz, vessato da problemi societari, viaggia a 4 punti in classifica (ottenuti in 13 partite), che valgono l'ultima posizione in classifica. Una situazione sportivamente drammatica, alla quale si è aggiunta ora anche la beffa dello scarso fair play degli avversari. Anzi, praticamente nullo.