Le autorità non sanno più come ripeterlo. Si ripetono continuamente, ogni giorno, gli appelli a restare in casa, uscire solo per emergenze, per fare la spesa o andare in farmacia, come disposto dal decreto del Governo che come intento quello di limitare la propagazione del coronavirus. E’ inconcepibile che misure disposte per tutelare la salute di tutti vengano recepite come una sorta di punizione. Come ripetuto più volte dai sanitari, dal governo e dalle amministrazioni locali, il distanziamento sociale, al momento, è l’arma più efficace che abbiamo per contrastare il virus.
L’incoscienza di alcuni soggetti
Nonostante questo, c’è chi ancora si ostina a trasgredire le regole per motivazioni futili. E’ di oggi la notizia di un uomo che è stato fermato dai carabinieri e denunciato per l’articolo 650. Incurante delle disposizioni per salvaguardare la salute di tutti – soprattutto dei più fragili – l’uomo si è recato in Darsena a Milano e si è messo a pescare. La giustificazione data agli uomini dell’Arma? “A casa mi annoio“.
I controlli a Milano
Non è l’unico però ad aver violato le norme. I militari del comando provinciale hanno segnalato tre episodi che danno l’idea della superficialità di alcuni cittadini. Alle 21.45 del 20 marzo un egiziano di 21 anni seduto su una panchina in via Giacosa ha detto che era lì per fare una videochiamata con la fidanzata; Alle 2 un italiano di 57 anni è stato bloccato in via Silva a bordo della propria auto e ha riferito di aver trascorso la serata a casa di un’amica; alle 9.30 di questa mattina è stato denunciato il pescatore.