Da oggi quasi tutta Italia in zona gialla. Gimbe: “Rt sale, cambiare parametri”

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Da oggi, lunedì 10 maggio, misure anti-Covid meno rigide in quasi tutta Italia dove nessuna regione è più in zona rossa e le restanti – con sole tre eccezioni – sono tutte in zona gialla.

In arancione restano Sicilia, Sardegna e Valle d’Aosta, mentre tutte le altre regioni – dalla Lombardia al Lazio, dal Veneto alla Campania – sono in zona gialla dunque con regole per spostamenti liberi e ristoranti aperti a pranzo e cena all’aperto. Resta ancora in vigore ovunque il coprifuoco, dalle 22 alle 5 e i centri commerciali chiusi nel week-end.

Gimbe: “Senza cambiamenti alcune regioni in zona arancione”

“Oggi siamo in piena fase discendente della terza ondata, sicuramente per questa settimana avremo questa continuazione della fase discendente. Dall’altro lato, l’Iss ha segnalato un lieve incremento dell’indice Rt. Le Regioni dicono che bisogna modificare i parametri per il sistema a colori, se ci devono essere delle modifiche devono essere fatte in tempi rapidi, altrimenti molte regioni finiranno in zona arancione“. Lo ha detto Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus.

“Se il governo dice che le riaperture sono irreversibili – ha aggiunto Cartabellotta – a questo deve corrispondere un cambiamento di questi parametri. A partire dalla prossima settimana l’indice rischia di aumentare ancora visto che vedremo gli effetti delle prime riaperture. Con il completamento della vaccinazione delle persone più anziane, dovremmo avere una
maggiore tranquillità nelle riaperture”.

Confesercenti: “Martedì 11 sciopero dei centri commerciali”

Domani alle 11,00 i punti vendita dei 1.300 centri commerciali d’Italia manifesteranno contro le chiusure nei weekend con il gesto simbolico di abbassare le saracinesche per alcuni minuti. Lo annuncia una nota di Confesercenti precisando che l’iniziativa, che coinvolge oltre 30.000 negozi e supermercati, è promossa dalle Associazioni del commercio, ANCD-Conad, Confcommercio, Confesercenti, Confimprese, CNCC-Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali e Federdistribuzione.

Con questa iniziativa, le sigle vogliono dar voce ai 780.000 lavoratori che chiedono l’immediata revoca delle misure restrittive che da oltre 6 mesi impongono la chiusura dei negozi nei festivi e prefestivi, i giorni più importanti della settimana, in termini di ricavi, e fondamentali per aiutare la ripresa economica delle attività commerciali e del Paese.

Sempre nella giornata di martedì 11 maggio, una delegazione dei vertici delle Associazioni del commercio sarà presente a Roma per un confronto con alcuni esponenti politici sulla questione delle riaperture.

Milena Castigli: