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Zaky in carcere in una sezione per detenuti politici

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Patrick George Zaky “resterà nel carcere di Tora in una sezione per detenuti politici”. Lo ha detto all’Ansa una legale dello studente egiziano dell’Università di Bologna, Hoda Nasrallah. “Comunque non è allo Scorpione”, ha precisato una fonte della Eipr, la ong per cui lavorava Patrick, riferendosi alla famigerata sezione di massima sicurezza del complesso carcerario del Cairo. “Si trova meglio a Tora che a Mansura”, ha assicurato comunque la legale, riferendo che oggi è stato dato ai genitori il permesso di vedere il figlio.

La nuova sentenza

Lo studente egiziano dell’Università di Bologna è in stato di detenzione con l’accusa di propaganda sovversiva su Facebook. L’avvocato Nasrallah ha anche annunciato che la custodia cautelare in carcere è stata rinnovata per altri quindici giorni. Patrick nei giorni scorsi era stato trasferito presso il carcere di Tora e ciò aveva lasciato supporre un ulteriore periodo di detenzione. La decisione arriva a conclusione dell’udienza tenutasi oggi, 7 marzo, al Cairo presso la Procura per la Sicurezza dello Stato alla presenza di diplomatici italiani, dell’Unione Europea e svizzeri; a parte il rinnovo della detenzione, il tribunale ha reso noto soltanto che le indagini sono ancora in corso.

La mobilitazione

Nel frattempo prosegue la mobilitazione per la liberazione dello studente dell’Alma Mater di Bologna. Giovedì 5 marzo, sulla facciata di Palazzo d’Accursio – sede del Comune di Bologna – è stato esposto uno striscione giallo con la scritta nera “Libertà per Patrick Zaky”, accanto a quello di Amnesty International per chiedere “Verità per Giulio Regeni”. Un “gesto simbolico”, sottolinea il Comune, “fortemente voluto dal Sindaco Virginio Merola per tenere alta l’attenzione sullo studente egiziano del Master Gemma dell’Università di Bologna, arrestato dalla polizia al suo arrivo al Cairo, lo scorso 6 febbraio scorso e tuttora detenuto”.

Milena Castigli: