Chiude lo stabilimento Whirlpool di Napoli: decisa la data

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L’amministratore delegato di Whirlpool per l’Italia, Luigi La Morgia, ha annunciato la cessazione dell’attività dello stabilimento di Napoli “entro il 31 ottobre“. Lo ha confermato al tavolo con il governo, le istituzioni e i sindacati oggi.

Obiettivi Whirlpool

“Dobbiamo discutere il modo di assorbire la maggior parte degli esuberi”, ha detto in assemblea. L’azienda conferma l’obiettivo di 250 milioni di euro di investimenti entro il 2021 e “l’impegno a continuare a investire in Italia” anche se il Covid-19 ha rallentato la produzione portando a un “ritardo di oltre dodici mesi rispetto agli obiettivi del piano industriale“.

Incertezze e limitazioni

“Questo piano industriale ha delle carenze e limitazioni eccessive rispetto all’effetto Covid e soprattutto cancella una parte importante del piano industriale”. È quanto avrebbe affermato il ministro per lo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, parlando dello stabilimento Whirlpool di Napoli al tavolo in videoconferenza con azienda e sindacati, secondo fonti sindacali citate da Ansa.

Patuanelli avrebbe detto che quasi 50 milioni sono stati messi a disposizione dal Governo e Regione per continuare la produzione a Napoli. Per il governo hanno partecipato anche la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, e il ministro per il Mezzogiorno, Giuseppe Provenzano.

La storia

Il primo prodotto a marchio Whirlpool viene lanciato nel 1950. Nei decenni successivi l’azienda cresce, si espande a livello internazionale, e nel 1988, insieme a Philips, crea una joint-venture denominata Whirlpool International, poi acquisita totalmente dalla società americana nel 1991. A luglio 2014 Whirlpool raggiunge un accordo per l’acquisto del 60,4% del capitale di Indesit Company. Nel 2015 presenta un piano di riorganizzazione che prevede il licenziamento tra operai, impiegati e amministrativi (visti i ruoli doppi) di 2060 persone.

Milena Castigli: