I voli umanitari per l’Afghanistan e il contestuale utilizzo dell’aeroporto di Kabul da parte dei paesi stranieri per la consegna di aiuti destinati alla locale popolazione sono in questi giorni al centro dell’attenzione.
La posizione del governo del Qatar
Alcuni paesi, tra cui ad esempio il Qatar, non intendono assumersi la responsabilità dell’utilizzo dell’aeroporto della capitale afghana senza accordi preventivi con tutte le parti coinvolte, compreso il nuovo governo talebano, Con il quale è necessaria la massima chiarezza.
La ripresa dei voli umanitari del World Food Programme
Nelle scorse ore sono invece ripresi nel paese i voli del servizio aereo umanitario delle Nazioni unite, gestito dal World food programme, da e per l’aeroporto di Kabul. questo, con oltre il 90% delle famiglie afghane che ha difficoltà ad approvvigionarsi di cibo, permette di portare un primo soccorso e conforto. la tratta aerea in questione è ripresa dopo l’interruzione avvenuta il 15 agosto a seguito della presa del potere da parte dei talebani.
Dalla ripresa del trasporto aereo sono giunti nel paese rifornimenti medici, risorse alimentari e altri beni di emergenza con l’obiettivo di evitare un ulteriore aggravamento della situazione in essere. a tal proposito il Wtp ha avvertito che, per mantenere attivo questo ponte aereo, sono necessari 30 milioni di dollari in aggiunta ai 200 di cui lo stesso e urgentemente bisogno per rifornire gli stock e trasportare il cibo nel paese prima dell’arrivo dell’inverno.
Gli aiuti già consegnati
Nel periodo intercorrente tra il 15 agosto ed il 7 settembre, il Wfp Ha fornito assistenza nutrizionale da alimentare a circa 600 mila persone di cui 13.500 bambini ha fatto entrare nel paese, mediante l’utilizzo di camion, 850 tonnellate di cibo 250 tonnellate di vari supplementi nutritivi.