Virus Oropouche, l’Oms lancia l’allarme per l’America Latina

L’area più colpita è l’Amazzonia in cui si è verificato il 65 % dei casi registrati

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Foto di Ivars Utināns su Unsplash

L’Ops, ovvero l’ufficio regionale dell’Oms per le Americhe, ha lanciato l’allarme epidemiologico di alto rischio per il virus Oropouche. Il 65% del totale dei casi censiti ha avuto luogo nell’ Amazzonia brasiliana.

L’allarme

L’Organizzazione panamericana della sanità (Ops) – che svolge la funzione di ufficio regionale per le Americhe dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) – ha emesso un allarme epidemiologico di alto rischio per il virus Oropouche in America latina. L’Oropouche appartiene al gruppo degli arbovirus, come la dengue, il chikungunya e lo zika, e presenta come sintomi febbre improvvisa, mal di testa, dolori muscolari e articolari, nonché vertigini, brividi, nausea e vomito In America Latina tra il 1° gennaio e il 30 luglio sono stati confermati 8.078 casi di Oropouche.

I casi registrati

Di questi, 7.284 in Brasile (il 90% del totale), 356 in Bolivia, 290 in Perù e 74 sia a Cuba che in Colombia. Il 65% del totale si è registrato nell’Amazzonia brasiliana. Tuttavia, secondo l’Ops, la trasmissione autoctona o locale della febbre di Oropouche è stata registrata anche in dieci stati brasiliani al di fuori della regione amazzonica. Tra questi lo stato di Bahia, in cui si sono verificate due morti. Secondo l’Ops il rischio è in aumento a causa dei cambiamenti climatici, del disboscamento dell’Amazzonia, dell’urbanizzazione incontrollata e delle attività umane che impattano sull’habitat, favorendo così la diffusione del virus.

Fonte: Ansa