Non è un'emergenza globale. Per ora. Così ha deciso l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) al termine della riunione del Comitato d'emergenza indetta per valutare la portata dell'epidemia scatenata dal coronavirus partito dalla città-focolaio di Wuhan e che finora ha mietuto 25 vittime e prodotto oltre 600 contagi. Questo, tuttavia, non esclude che si possa raggiungere a differenti esiti, ma solo dopo aver valutato la reale portata dell'epidemia che per ora ha registrato contagi extra-territoriali negli Stati Uniti, Giappone, Thailandia e Corea del Sud. “Abbiamo bisogno di maggiori informazioni – ha detto il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus -. La decisione se dichiarare o meno un'emergenza di salute pubblica di livello internazionale è una decisione che prendo molto sul serio e che sono disposto a prendere dopo aver valutato tutte le prove disponibili. È una situazione complessa e in evoluzione” ha concluso.
Caso sospetto in Italia?
Intanto, si registra il primo caso sospetto in Italia. Una cantante barese di ritorno da un tour in Cina si è recata in ospedale dopo aver accusato sintomi influenzali ed è scattata la profilassi prevista in questi casi. Anche la Francia teme il contagio: due casi sospetti sono ora sottoposti al vaglio delle autorità mediche. “È importante agire immediatamente con la diagnosi precoce” ha dichiarato in conferenza stampa questa sera l'Oms, ammettendo che solo con un lungo processo terapeutico le possibilità di depotenziare la viralità del virus aumentano. L'Organizzazione ha, inoltre, riconosciuto che le misure adottate dalla Cina “minimizzano” il rischio di propagazione internazionale del contagio e questo ha indotto a procrastinare una dichiarazione che palesi l'emergenza internazionale.