I corridoi umanitari da Mariupol e Volnovakha non saranno realizzati oggi, sabato 5 marzo, come annunciato stamani dalla Russia. Lo riferiscono alcuni media ucraini citando fonti della Croce Rossa, secondo cui il primo tentativo di un’uscita sicura per i civili è fallito.
Vereshchu: “Stiamo preparando poi corridoi a Sumy, Kharkiv, Kherson”
“Continuiamo le trattative costantemente – ha detto, secondo le stesse fonti, il vicepremier Irina Vereshchu -. Spero che domani avvenga l’evacuazione di donne, bambini e anziani, ma per ora la Russia continua a bombardare. E’ prevista l’evacuazione anche della periferia di Kiev. Stiamo preparando poi corridoi a Sumy, Kharkiv, Kherson”.
Vicesindaco Mariupol: “Ci attaccano nonostante il cessate il fuoco”
L’evacuazione della città di Mariupol è stata rinviata sembra a causa degli attacchi da parte russa. È quanto si legge in una nota pubblicata dal sindaco della città Vadim Boychenko sul canale Telegram dell’amministrazione cittadina.
“I russi continuano a bombardarci e a usare l’artiglieria. È pazzesco”, ha detto alla Bbc il vicesindaco Serhiy Orlov. “Non c’è cessate il fuoco a Mariupol e non c’è cessate il fuoco lungo tutto il percorso. I nostri civili sono pronti a fuggire ma non possono scappare sotto i bombardamenti”. C’è però chi scrive su Twitter che è il reggimento ucraino Azov a impedire ai civili di scappare usandoli come scudi umani contro i filorussi, in una guerra prima dell’informazione oltre che umana.
L’agenzia Russa Tass riporta le dichiarazioni del capo della Repubblica di Donetsk, Pushilin. Questi ha detto in tv che i militanti del reggimento Azov avrebbero fatto esplodere ordigni piantati in precedenza, causando il crollo di una casa a Mariupol e che 200 persone sarebbero le macerie.
Sono oltre 200mila le persone che devono evacuate dalla città ucraina di Mariupol e più di 15mila da Volnovakha lungo i corridoi umanitari, stando alla vicepremier ucraina Irina Vereshchuk, scrive la Tass che cita il canale Tv Ukraine 24.
Cremlino: “E’ guerra di informazione, stretta sui media si è resa necessaria”
La legge introdotta in Russia che detta una stretta sui media “nasce dalla necessità urgente dettata da una guerra di informazione senza precedenti contro la Russia”, ha spiegato ai giornalisti il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov. “La legge è stata approvata e deve essere applicata. L’ha votata il nostro Parlamento”, ha spiegato Peskov. Lo riferisce la Tass.
Zelensky: “Chi può dovrebbe continuare a combattere”
“Le persone che intendono lasciare” le città di Mariupol e Volnovakha “dovrebbero essere in grado di farlo ora utilizzando il corridoio umanitario, ma chi può dovrebbe continuare a combattere”. Così il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un discorso. Zelensky si è poi rivolto direttamente agli Stati Uniti, chiedendo “cos’altro è necessario” per convincere Joe Biden a implementare una no-fly zone, ricordando che il 74% degli americani concorda che è necessario.
Lavrov: “Zelensky vuole una guerra tra Nato e Russia”
“Zelensky è dispiaciuto che la Nato non intervenga, vuol dire che non vuole risolvere il conflitto con la diplomazia. Cerca di provocare il conflitto contro la Russia con la partecipazione della Nato”. Questa la risposta del ministro degli Esteri russo Lavrov a Zelensky che ha invitato gli ucraini di Mariupol a combattere. “Ha una frenesia militarista”. Poi aggiunge: “Sembra che l’Ucraina inventi sempre dei motivi per aggiornare i termini” in base ai quali tenere i negoziati con la Russia.
Blinken arrivato in Polonia per l’emergenza rifugiati
Intanto il segretario di Stato americano Antony Blinken è arrivato in Polonia. Blinken è il più alto funzionario statunitense a visitare la Polonia dall’inizio della guerra. Incontrerà il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, il ministro degli Esteri Zbigniew Rau a Rzeszow, vicino al confine con l’Ucraina. Al centro dei colloqui, l’assistenza delle centinaia di migliaia di rifugiati giunti (e che giungeranno a breve) in Polonia dalla vicina Ucraina.
Domenica colloquio Putin-Erdogan
Domani, 6 marzo, il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, terrà una telefonata con il suo omologo russo, Vladimir Putin. Lo ha detto il portavoce presidenziale di Ankara, Ibrahim Kalin.