E’ stato catturato e bloccato dagli uomini del Nocs Gianluigi Ragoni, il 44enne che mercoledì pomeriggio si è barricato all’interno della sua abitazione a Torre del Lago, frazione del Comune di Viareggio (Lucca), da dove sono stati esplosi diversi colpi di pistola che hanno ferito un vigile del fuoco. La polizia municipale si era presentata alla porta per sottoporlo a un trattamento sanitario obbligatorio (TSO). Il 44enne e il padre 90enne, che era in casa con lui, sono stati arrestati.
Padre e figlio accusati di tentato omicidio
Gli agenti del reparto speciale della polizia, giunti in elicottero da Roma, sono entrati in azione in serata. I due sono finiti in manette per tentato omicidio in concorso e detenzione abusiva di armi. Secondo una prima ricostruzione sembrava che il figlio avesse sparato e poi si fosse barricato in casa dove si trovava anche l’anziano padre con cui vive. In tarda serata – scrive TgCom24 – la polizia ha poi spiegato che sono in corso accertamenti della scientifica per capire chi abbia sparato.
Gli spari contro gli agenti e la dottoressa
Tutto aveva avuto inizio nel primo pomeriggio di mercoledì scorso. Ragoni non aveva aperto la porta di casa alla dottoressa che, accompagnata dalla polizia municipale e con i vigili del fuoco di supporto, avrebbe dovuto valutare le sue condizioni di salute mentale.
Alla richiesta di aprire la porta, dall’appartamento erano stati esplosi due colpi di arma da fuoco con una pistola calibro 22 che avevano ferito il vigile del fuoco. Grazie a quella porta chiusa, i proiettili non avevano causato gravi conseguenze: infatti uno dei due proiettili, depotenziato dal legno dell’infisso, era solo rimbalzato sul torace del pompiere senza che lo penetrasse. L’uomo ha riportato solo una contusione e una prognosi di 10 giorni.
Con lui in casa anche il padre 90enne
Dopo gli spari, Gianluigi Ragoni si era barricato in casa, al primo piano di un condominio di due. Con lui il padre novantenne, ex carabiniere, con cui abita. La polizia ha anche contattato la sorella sperando che la sua mediazione servisse. Ma tutto si è rivelato inutile. Oltre a urlare minacce, l’uomo ha anche spiegato di avere provviste per una settimana e che non aveva intenzione di uscire fino a quando non veniva eletto il nuovo Presidente della Repubblica.
La pistola detenuta illegalmente
Nessuno sapeva poi di quella pistola che, spiega la polizia, deteneva illegalmente. L’arma è stata recuperata con ancora quattro proiettili. “Strano ma all’apparenza non pericoloso”. Così una vicina descrive Ragoni, un tempo dipendente ospedaliero a Pisa, poi licenziato, che sarebbe stato afflitto da disturbi dopo la morte della madre, avvenuta alcuni anni fa. L’uomo in passato è stato anche ricoverato in una casa di cura.
Anche dalla polizia si spiega che negli ultimi tempi il 44enne avrebbe avuto comportamenti aggressivi e minacciosi nei confronti di alcune persone. Per questo era stato disposto l’accertamento sanitario obbligatorio.