Continuano i negoziati tra Usa e Russia sul destino dell’Ucraina, a Ginevra. Gli Stati Uniti stanno ancora cercando una “soluzione diplomatica”, ha detto il segretario di Stato Antony Blinken al ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov durante l’incontro avvenuto oggi, assicurando tuttavia “una risposta rapida e forte” nel caso di un’invasione da parte di Mosca. Dal canto suo, Lavrov ha dichiarato di non aspettarsi “una svolta dai colloqui, ma delle risposte alle garanzie di sicurezza” chieste da Mosca.
In altre parole: che l’Ucraina non entri nella NATO, l’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord per la collaborazione internazionale nel settore della difesa. A scapito della Russia. “Lo scopo della NATO è di tenere dentro gli americani, fuori i russi e sotto i tedeschi”, disse Lord Ismay, primo Segretario generale della NATO, nell’anno della sua fondazione, il 1949.
Il colloquio Blinken-Lavrov
“Durante la sua visita in Europa, in una delle sue recenti dichiarazioni lei ha menzionato il fatto che non vi aspettate una svolta da questo incontro, neanche noi ci aspettiamo una svolta da questo incontro, ma ci aspettiamo risposte alle nostre proposte”, ha sottolineato il ministro russo, scrive TgCom24.
Blinken: “Idee concrete Usa per affrontare la questione”
Il segretario di Stato Usa, Blinken ha risposto di voler usare l’opportunità dell’incontro per condividere direttamente con Lavrov alcune “idee concrete per affrontare alcune delle preoccupazioni sollevate” da Mosca, “così come le profonde preoccupazioni che molti di noi hanno sulle azioni della Russia”.
Biden: “Se Vladimir Putin invaderà l’Ucraina, se ne pentirà”
“Se Vladimir Putin invaderà l’Ucraina, se ne pentirà – aveva dichiarato il presidente statunitense Joe Biden davanti ai giornalisti in conferenza stampa lo scorso 20 gennaio -. Ho parlato chiaramente con Putin e ora tocca a lui decidere se continuare il dialogo diplomatico o affrontare durissime conseguenze”. Intanto, la Russia ha ultimato l’evacuazione dell’ambasciata russa a Kiev, iniziata la scorsa settimana. Prove di guerra all’orizzonte?