Graffiti e scritte con insulti e minacce sono comparse nella notte sul marciapiede e sul muro in prossimità della lapide in ricordo delle vittime delle foibe, in viale Giolitti, a Casale Monferrato, comune della provincia di Alessandria, in Piemonte. Nella notte ignoti hanno disegnato con della vernice rossa una falce e un martello e scritto “forza nuova vecchia m***a” e sempre con lo stesso colore sul muro del parcheggio la scritta “Fasci okkio”. Sempre sul marciapiede la scritta “Aldo dice 26×1”, ovvero la frase in codice con la quale il Cln, la sera del 24 aprile 1945, impartì l'ordine di insurrezione. La presenza delle scritte – riporta lastampa.it – è stata segnalata alle forze dell'ordine da un passante verso mezzanotte. La questura ha preso visione e ha documentato le scritte e sono in corso accertamenti per risalire agli autori del raid notturno: a tal fine, si stanno visionando le riprese delle videocamere di sorveglianza presenti in zona. In occasione del Giorno del Ricordo è una solennità civile nazionale italiana che si celebra il 10 febbraio di ogni anno. Istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92, ha l'obiettivo di “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.
Il seminario
Le scritte di oggi fanno alzare la tensione attorno alla commemorazione dei martiri delle foibe organizzata da Forza Nuova per oggi pomeriggio, sabato 8 febbraio, a Casale alle ore 15 presso la lapide di via Vittime delle Foibe. A poca distanza, una contro manifestazione organizzata dall'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia (Anpi), “pacifica, democratica e antifascista” dalle ore 15 in piazza Martiri della Libertà, presso i giardini antistanti via Roma. Lo scorso 4 febbraio, a Roma, si è svolto un seminario promosso dall'Anpi nazionale e dal Coordinamento regionale Anpi Friuli Venezia Giulia in vista del Giorno del ricordo intitolato “Il fascismo di confine e il dramma delle foibe”. “Non siamo affatto reticenti ad affrontare alcun tema, a cominciare da quello delle foibe – aveva detto in quella occasione il Vice presidente nazionale Anpi, Gianfranco Pagliarulo, nel suo discorso -. Non è in discussione il giudizio relativo al dramma delle foibe, che riguarda l'uccisione di un ancora imprecisato numero di persone senza processo o con un processo sommario. Ma proprio questo giudizio sollecita la necessità di approfondire la ricerca storica su chi, perché, quanti e quando sono stati vittime, e chi, perché, quanti e quando sono stati carnefici. Questo è compito appunto della ricerca e non della politica; viceversa, la politica, in questa misura, distorce la verità storica e la presenta a vantaggio di questa o quella parte”.