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Vaiolo delle scimmie: salgono a 5 i casi in Italia

Lo rende noto l'Istituto Spallanzani. Gli Emirati Arabi Uniti sono il primo dei Paesi del Golfo ad annunciare un caso

In America è stato accertato un solo caso di vaiolo delle scimmie, ma le autorità sanitarie sono quasi certe ce ne siano già altri quattro – per i quali si attendono i risultati delle analisi – e se ne aspettano altri. I quattro sotto scrutinio sono a New York, due in Utah e uno in Florida. Tuttavia gli esperti hanno tranquillizzato: “Questo non è Covid” in termini di contagiosità”. A sottolinearlo è stata Jennifer McQuiston, vicedirettore della divisone sugli agenti patogeni gravi dei Cdc: “Sappiamo molte cose su vaiolo delle scimmie in quanto sono decenni che studiamo questa malattia, all’inizio del Covid invece non avevamo informazioni, e ora le cose sono cambiate e conosciamo anche questo virus”. Sia pure senza voler lanciare un allarme, le autorità sanitarie Usa ammettono di essere preoccupate ma senza panico, e stanno esaminando le scorte di vaccini contro il vaiolo e contro il vaiolo delle scimmie di cui sono in possesso. Al momento gli Usa hanno circa 1.000 dosi del vaccino ‘JYNNEOS’ (approvato nel 2019) considerato il più efficace e con meno effetti collaterali. I CDC hanno fatto sapere di essere al lavoro per poterne aumentare la disponibilità nelle prossime settimane. In quantità è invece presente un vaccino molto più vecchio e che comporta significativi rischi effetti negativi, l'”ACAM2000″, che fu messo a punto contro il vaiolo e non specificamente quello delle scimmie.

Gli Emirati Arabi Uniti sono diventati il primo Paese del Golfo ad annunciare un caso di vaiolo delle scimmie, insistendo sul fatto di essere “pienamente preparati” a gestire qualsiasi focolaio. Al momento gli Emirati sono il secondo Paese del Medio Oriente, dopo Israele. Il caso negli Emirati riguarda una giovane di 29 anni proveniente dall’Africa occidentale, che sta ricevendo cure mediche, ha affermato il Ministero della Salute e della Prevenzione dell’emirato. Dopo i focolai in Europa e Nord America, ieri l’Organizzazione mondiale della Sanità ha affermato che il rischio che la malattia si diffonda ampiamente tra la popolazione generale è molto basso.

In Slovenia si sospetta un primo caso di vaiolo delle scimmie. Come ha riferito l’emittente allnews balcanica N1, si tratta di un uomo tornato dalle Isole Canarie, che accuserebbe sintomi lievi e che non è stato ricoverato in ospedale. Si attende la conferma ufficiale da parte delle autorità sanitarie.

Il quinto caso italiano

Salgono a saliti a cinque casi di vaiolo delle scimmie in Italia. Lo rende noto l’Istituto Spallanzani. “Un quinto caso, con caratteristiche cliniche e di trasmissione simili ai precedenti, è stato notificato oggi dall’Istituto Spallanzani. Sono in corso gli accertamenti su altri casi sospetti”, precisa l’Istituto. In Sicilia da qualche giorno è ricoverato al Policlinico di Palermo un uomo su cui si stanno facendo analisi per verificare se abbia il vaiolo delle scimmie. Il tampone per le analisi è stato inviato al laboratorio di virologia dell’ospedale Spallanzani di Roma. Un altro uomo che si trovava a Canicattì (Agrigento) ospite di un centro di accoglienza per migranti sta per essere portato al Policlinico di Palermo sempre perché sospettato di avere il vaiolo delle scimmie. Anche su di lui saranno prelevati i campioni e inviati all’ospedale Spallanzani. Lo confermano fonti dell’assessorato regionale alla Salute. Tre dei casi sono ricoverati a Roma, uno ad Arezzo, uno è seguito a domicilio a Roma. Sono 16 i contatti stretti posti in isolamento. Sono in corso ulteriori accertamenti. Anche il quarto paziente italiano scoperto ieri, un 32enne aretino, era rientrato da una vacanza alle Canarie, dove si ipotizza possa esserci un focolaio. L’uomo di Arezzo – scrive Quotidiano.net – era rientrato in in Toscana il 15 maggio. “Nei giorni tra il 15 ed il 20 maggio  – ha spiegato la Asl Toscana Sud Est in una nota – il soggetto non ha avuto contatti con i propri familiari, in quanto l’uomo vive da solo. Il giorno 20 maggio si è fatto visitare dal proprio medico di base che lo ha indirizzato agli ambulatori di malattie infettive” dove è stato “immediatamente preso in carico dai medici del reparto in quanto presentava delle lesioni cutanee suggestive per l’infezione”. Successivamente è arrivato il confronto con l’Istituto Spallanzani che ha confermato “il sospetto clinico” in quanto le lesioni sul corso “risultavano simili a quelle dei 3 pazienti da loro ricoverati”.

Rientrato allarme per sospetto in Alto Adige

Sembra essere rientrato l’allarme per un caso sospetto di vaiolo delle scimmie in Alto Adige. Nei giorni scorsi – come scrive il Corriere dell’Alto Adige – un uomo, rientrando dalle Canarie, lamentava alcuni sintomi ed è stato ricoverato in ospedale a Bolzano in osservazione per gli accertamenti del caso. Secondo l’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, interpellata dall’Ansa, per il momento non esiste “nessuna evidenza clinica” a confermare un eventuale sospetto.

Le sequenza genetica

Sempre il 24 maggio è arrivata la prima sequenza del “vaiolo delle scimmie”. Resa nota online, è stata ottenuta in Portogallo da un gruppo di ricerca della Bioinformatics Unit, Department of Infectious Diseases, National Institute of Health Doutor Ricardo Jorge (INSA), a Lisbona.

Locatelli: “Nessuna preoccupazione”

“Non vi sono al momento elementi di particolare preoccupazione, ovviamente la situazione va monitorata. È però un chiaro esempio di come le zoonosi, cioè il trasferimento di patologie dagli animali all’uomo, siano una realtà con cui fare i conti e rispetto alla quale dobbiamo farci trovare preparati”. Così Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, ha parlato dei casi di vaiolo delle scimmie in Italia nella stampa nazionale.

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