Vaccini, riapertura scuole e rapporti futuri con Ue: il discorso di Draghi al Senato

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Il presidente del Consiglio Mario Draghi, è intervenuto nell’aula del Senato per le comunicazioni in vista del Consiglio Europeo in programma il 25 e il 26 marzo.

“Le comunicazioni alle Camere consentono un pieno coinvolgimento del Parlamento. Si tratta di un passaggio importante” e “prima di tutto vorrei esprimere forte soddisfazione per la partecipazione del presidente degli Usa Biden a un segmento del Consiglio “, presenza che “conferma la volontà di imprimere un forte slancio alle relazioni con l’Ue”, ha detto il premier. “A un anno di distanza dobbiamo fare tutto il possibile per la soluzione della crisi. Sappiamo come farlo, abbiamo 4 vaccini sicuri e efficaci, ad aprile arriva anche Johnson & Johnson. L’obiettivo è vaccinare quante più persone possibile nel più breve tempo possibile“, ha detto Draghi parlando di un “messaggio di fiducia”.

Siamo già all’opera per compensare il ritardo di questi mesi. L’accelerazione della campagna vaccinale è già visibile nei dati. Nelle prime tre settimane di marzo la media delle somministrazioni è stata pari a 170mila dosi al giorno, più del doppio della media dei due mesi precedenti. Il nostro obiettivo è portare il ritmo a mezzo milione al giorno“.

“Una volta che abbiamo una logistica efficiente, e l’abbiamo, con maggiore pragmatismo si arriva a una maggiore velocità. Procedere spediti con la somministrazione è importante ma è cruciale vaccinare prima gli anziani e i fragili che più hanno da temere dal virus. L’86% degli ospiti delle rsa ha ricevuto una dose”. “Le differenze tra le Regioni nella somministrazione delle dosi sono difficili da accettare – ha detto Draghi – Le Regioni seguano le priorità del piano nazionale”.

“Mentre alcune Regioni seguono le disposizioni del Ministero della Salute, altre trascurano i loro anziani in favore di gruppi che vantano priorità probabilmente in base a qualche loro forza contrattuale. Dobbiamo essere uniti nell’uscita dalla pandemia come lo stiamo stati soffrendo, insieme, nei mesi precedenti”.

“Si parla molto di un’autonomia strategica, in riferimento alla sicurezza e al mercato univo, ma la prima autonomia strategica è quella dei vaccini, oggi – ha aggiunto -. Il governo intende assicurare la massima trasparenza sui vaccini e renderà pubblici i dati sul sito della presidenza del Consiglio”.

“Mentre stiamo vaccinando è bene cominciare a pianificare le aperture – ha detto ancora Draghi -, noi stiamo guardando attentamente i dati sui contagi, ma insomma se la situazione epidemiologica lo consentirà la scuola aprirà in primis, anche nelle zone rosse”. “Cominceremo a riaprire le scuole primarie e la scuola dell’infanzia anche nelle zone rosse allo scadere delle attuali restrizioni, ovvero speriamo subito dopo Pasqua“.

“Dobbiamo chiedere alle case farmaceutiche il pieno rispetto degli impegni, in sede europea. Dobbiamo ricostruire una filiera che non sia vulnerabile agli choc e alle decisioni che avvengono all’estero”.

Finora Covax ha assicurato quasi 30 milioni di dosi, il nostro auspicio è rendere sempre più efficace questo meccanismo – ha detto – Sulla campagna vaccinale è necessario rafforzare la credibilità dell’Ue”. “Il dispositivo Covax è lo strumento migliore per raggiungere l’obiettivo di rafforzare la credibilità europea sui vaccini. Gli stati aderenti includono Stati Uniti e Cina. L’Unione Europea vi partecipa in modo cospicuo: la Commissione europea ha infatti impegnato un miliardo di euro. L’Italia è stata tra i primi Paesi a contribuirvi nel 2020 con 86 milioni di euro. Il grande merito di Covax è garantire la distribuzione dei vaccini secondo le effettive necessità dei Paesi riceventi, e non in base all’interesse politico o economico o geopolitico dei donatori”.

Il processo di digitalizzazione in Ue “non sarà facile. In Italia il programma Next Generation Ue offre un’enorme possibilità, il 20% dei fondi riguarda proprio la trasformazione digitale, ma lo sviluppo di questi settori non può prescindere dall’equa distribuzione dei proventi. Riteniamo che il Consiglio Ue debba procedere ad una soluzione globale su una tassazione digitale entro la metà del 2021 e credo sia possibile grazie all”apporto degli Usa con la nuova amministrazione”, ha aggiunto Draghi.

Dare entro tre mesi un certificato a chi è stato vaccinato o è guarito o comunque è immune al virus. “Occorre raggiungere questo obiettivo senza discriminazioni e nel rispetto dei dati sensibili dei cittadini. E’ un progetto complesso”.

“L’abbandono turco della Convenzione di Istanbul rappresenta un grave passo indietro – ha detto Draghi -. La protezione delle donne e la difesa dei diritti umani in tutti i paesi sono un valore europeo fondamentale, un valore identitario per l’Ue”.

“Nel mio primo discorso in Senato ho indicato come l’ancoraggio alle relazioni transatlantiche sia, insieme all’europeismo, uno dei pilastri della politica estera di questo Governo. Intendiamo perseguirlo sia sul piano bilaterale, sia negli ambiti multilaterali, come la presidenza italiana del G20″.

“Alcune iniziative di politica industriale comune possono contribuire a rafforzare la capacità d’innovazione in Europa, soprattutto in quei settori in cui l’Ue è rimasta indietro. Penso alla crescita di nuove grandi imprese che operino nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT).” “Al Consiglio Europeo – ricorda – verranno trattati anche temi relativi al mercato unico, alla politica industriale e alla digitalizzazione. Non c’è per me veramente bisogno di ribadire l’importanza del mercato unico per il nostro sviluppo e per il processo di integrazione europea.” “Dal 1992 al 2018, le esportazioni tra Paesi europei sono cresciute fino a raggiungere il 20% del prodotto interno lordo dell’Unione. Dimostrando quindi che un mercato europeo unico, coeso, con stessi standard, permette anche uno sviluppo delle esportazioni intraeuropee, quindi dovremo gradualmente dipendere sempre meno dal resto del mondo per le nostre esportazioni, come avviene a tuti i grandi mercati, tutti i grandi Paesi. E poi sono cresciute moltissimo le catene del valore, attraverso i vari Paesi europei. Anche gli investimenti diretti esteri dal resto dell’UE verso l’Italia, con il rafforzarsi del mercato unico, sono aumentati”, conclude.

“Occorre che l’Unione Europea lavori a proposte concrete per una “agenda positiva” che favorisca una dinamica costruttiva, anche in chiave di stabilità regionale. In altre parole è facile coltivare le contrapposizioni in questi campi, è molto meglio cercare di costruire i rapporti futuri”. Lo dice il premier Mario Draghi nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio Ue, soffermandosi sui dossier Russia e Turchia. “Ci sono molti i temi su cui questo atteggiamento positivo è importante. Il primo è lo spazio di collaborazione sulle migrazioni, sulla lotta al terrorismo, sull’unione doganale. A questo proposito, ho esaminato ieri con il Presidente Erdogan l’importanza di evitare iniziative divisive e l’esigenza di rispettare i diritti umani”, aggiunge.

Un futuro migliore per l’Europa unita passa attraverso un’azione concreta sull’occupazione, soprattutto giovanile, sulle pari opportunità, sui diritti sociali. Vogliamo organizzare e occuparci di questi temi in un “Vertice Sociale” che sarà organizzato il 7-8 maggio dalla Presidenza di turno portoghese del Consiglio dell’Unione europea”. Lo dice il premier Mario Draghi nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio Ue. “Ed è il tema che dobbiamo mettere al centro della Conferenza sul Futuro dell’Europa che prenderà il via il 9 maggio. I giovani e l’occupazione giovanile: questo è al centro del futuro dell’Europa. Per questo appuntamento sollecitiamo la partecipazione attiva di tutti i cittadini europei e dei parlamenti nazionali”, aggiunge Draghi concludendo: “L’uscita dalla pandemia rappresenta la principale sfida di tutti i governi europei, ma non è l’unica. E noi abbiamo ora un atteggiamento di coloro che spronano gli altri partner e sono essi stessi consapevoli della necessità di agire urgentemente, con efficacia, senza perdere un attimo”.

 

Manuela Petrini: