Allarme Ecdc: “In Europa scorte limitate di vaccini in 96% Paesi”

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Il 96% dei Paesi europei ha avuto problemi per le scorte limitate di vaccini e cambi nelle date delle consegne, mentre la metà ha avuto difficoltà a trovare strategie efficaci per non buttare via le dosi non utilizzate. Alcuni hanno risolto dandole agli operatori sanitari, mentre altri hanno liste di riserva di persone che vorrebbero essere vaccinate. Sono alcune delle difficoltà emerse dai Paesi dell’Unione europea nella campagna vaccinale, secondo il monitoraggio pubblicato dal Centro europeo per il controllo delle malattie (ECDC) sul suo sito.

ECDC: “Carenze negli strumenti per le vaccinazioni”

Tra gli altri problemi segnalati c’è stato quello della logistica, dovuto alle diverse condizioni di conservazione, trasporto e somministrazione dei vaccini, come il tempo della seconda dose, i gruppi d’età, e le controindicazioni. Il 36% dei Paesi inoltre ha avuto problemi per le carenze degli strumenti per le vaccinazioni, come siringhe e aghi per estrarre più dosi dalle fiale, mentre il 25% a raggiungere alcune fasce di popolazione, specialmente chi non si può muovere da casa. Il 21% ha riportato problemi legati alla disinformazione sui vaccini, che hanno influito sulla loro accettazione.

Paesi senza vaccino

Diversi paesi hanno poi avuto difficoltà nell’assumere e formare più personale medico e anche non medico, essenziale per una campagna di vaccinazione di massa. Ci sono stati inoltre 10 Paesi (37%) che hanno avuto problemi nel predisporre gli appuntamenti per i vaccini e assicurare il sistema più efficace per contattare i diversi gruppi di priorità. Molti hanno usato sistemi digitali per la prima registrazione e poi assicurato una fascia oraria per la vaccinazione.

E’ importante, rileva l’Ecdc, avere dei sistemi alternativi per raggiungere sottogruppi specifici, come gli anziani, prevedendo registri cartacei o chiamate telefoniche, anziché affidarsi alla sola registrazione online. Tutti i paesi hanno un sistema di informazione sull’immunizzazione e un registro elettronico, e stanno implementando un sistema ad hoc per registrare lo status vaccinale dei singoli cittadini. L’Ecdc propone di avere un piano per comunicare i possibili affetti avversi.

Milena Castigli: