Stefano Bonaccini, presidente della conferenza delle Regioni, fa pace con Mario Draghi in vista dell’incontro Governo-regioni di questo pomeriggio. Con l’appello alle Regioni a non trascurare gli anziani nella campagna vaccinale, spiega Bonaccini, il premier avrebbe “voluto fare un forte richiamo perché si proceda tutti speditamente”.
“Ma mi pare che non ci sia nessuno strappo e se mai ci fosse stato è stato ricomposto molto bene”, evidenzia Bonaccini intervenendo a Mattino5 su Canale 5 e mettendo fine alla querelle sorta dopo l’ultima Cabina di Regia.
Bonaccini: “Dobbiamo lavorare insieme”
“Peraltro – ha proseguito Bonaccini – oggi c’è un incontro, come avevamo chiesto nelle ore precedenti, altri ce ne saranno per la parte Recovery Plan. Dobbiamo lavorare insieme. Non può fare uno senza le altre, non può fare lo Stato da solo né le Regioni senza lo stato”, ha aggiunto, spiegando che “dal Governo si è detto che chi ha qualche difficoltà anche solo temporanee, dal punto di vista organizzativo, operativo, lo Stato è pronto a dare una mano. E questo credo sia molto giusto e corretto. Ma come ho già detto quello che è mancato finora non è l’organizzazione, ma le dosi arrivate in numero inferiore”.
Draghi: “Il criterio età deve essere prioritario nella vaccinazione”
“Quello che ho detto in parlamento alle Regioni era una reazione spontanea davanti alle differenze tra le varie regioni sulle vaccinazioni”, aveva detto Draghi in Cabina di Regia venerdì scorso. “Il mio richiamo era anche un appello a collaborare, il richiamo era inteso a dire che bisogna vaccinare i fragili e gli ottantenni e poi andare in ordine di età, ho anche detto che il criterio dell’età deve tornare a essere prioritario”.
“Perché si vedono categorie che sono state vaccinate prima – aveva evidenziato Draghi in merito alla differente distribuzione dei vaccini nelle varie Regioni – e non si capisce perché siano più esposti degli ultraottenni che poi sono i nonni che stanno con i nipoti“.