Esami di Stato in presenza. “Le scelte del ministero dell’Istruzione sono state prese da marzo fino ad adesso con prudenza, gradualmente e ascoltando il parere del comitato tecnico-scientifico, guardando ai dati compatibilmente con il monitoraggio epidemico- afferma la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina-. Tenere le scuole chiuse ha permesso di salvare vite umane. Nessuno studente può essere lasciato indietro e ognuno ha diritto di recuperare a settembre, quindi bocciature solo in casi circoscritti con parere unanime del consiglio di classe o in caso di provvedimenti disciplinari gravi. Per gli studenti disabili previsto un piano individualizzato“.
17 giugno
Le ordinanze del ministero “sono state concepite per essere agili celeri e facilmente comprensibili”. Gli esami di stato inizieranno il 17 giugno e sarà previsto solo un colloquio orale della durata massima di un’ora. In apertura verrà presentato elaborato. I commissari saranno tutti interni. Tra le prove ci sarà quella di conoscenza di cittadinanza e Costituzione. La ministra propone di far spiegare in questo contesto agli studenti come hanno vissuto questa esperienza di coronavirus. I crediti saranno al massimo pari a 60 e la prova orale potrà dare fino a 40 punti e la lode. “È stato fortemente voluto l’esame in presenza poiché si ritiene fondamentale esperienza per il passaggio dall’adolescenza all’età adulta che uno studente non può perdere– osserva Azzolina-. E’ stata stipulata una convenzione con la Croce Rossa per il supporto alle scuole”.
Niente festeggiamenti
A illustrare i provvedimenti sono stati anche Agostino Miozzo e Alberto Villani sulla base del documento del comitato tecnico-scientifico. Miozzo, coordinatore comitato tecnico scientifico afferma: “Questa dell’esame in presenza è una nuova sfida per riportare tutti gli studenti a scuola a settembre. Previsti un milione di persone tra studenti e accompagnatori. Momento più difficile per il comitato e sul quale c’è stato maggiore impegno è stato quello delle decisioni sui trasporti. Previsto obbligo mascherine anche fatte in casa per studenti e accompagnatori. Divieto di aggregazione nel percorso da casa a scuola. Passaggi destinati a entrata e uscita ben distinti e controllo che non ci siano intasamenti. Distanziamento di due metri tra studenti e commissioni. Feste per la maturità vietate e rinviate a quando si potrà in base ai nuovi decreti del presidente del consiglio. Il professor (membro del comitato tecnico scientifico) ribadisce ciò che è stato detto dal coordinatore Miozzo e raccomanda di rispettare le regole della mascherina, della distanza fisica e delle norme igieniche per operare “in piena sicurezza”.