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Lo United spazza via la Roma

Semifinale di andata amara per i giallorossi che naufragano a Manchester. La Roma dura sono un tempo, chiuso avanti 2-1, per poi crollare nella ripresa. Finisce 6-2 per lo United che vede la finale

Un’altra notte inglese da dimenticare. E sempre a Manchester, dove lo United, nella semifinale di andata di Europa League, batte sonoramente i giallorossi e ipoteca l’ultimo atto di Danzica. Roma sfortunatissima, capace di perdere tre pedine fondamentali del suo scacchiere in un battito di ciglia. Veretout, Pau Lopez e Spinazzola. Troppe per una squadra già rimaneggiata, contro uno United che è una delle squadre più in forma del pianeta. La sblocca Bruno Fernandes, fa pari Pellegrini su rigore e prima dell’intervallo Dzeko mette la freccia. Nella ripresa solo United. La Roma prende gol anche in contropiede. Cavani fa doppietta, poi ancora Bruno Fernandes, Pogba e per ultimo Greenwood per un 6-2 assolutamente mortificante.

Fonseca e Solskjaer la giocano così

In campo il miglior Manchester United di stagione. Solskjaer (4-2-3-1), si affida a De Gea tra i pali. Difesa a quattro con Wan-Bissaka, Lindelof, Maguire e Shaw.  McTominay e Fred intermedi, Rashford, Bruno Fernandes e Pogba la batteria alle spalle di Cavani. Fonseca non cambia il suo 3-4-2-1. Nella Roma ancora tante assenze, dallo squalificato Mancini a Pedro cui sono aggiunti anche El Shaarawy er Calafiori. Nota di colore, nella Roma in campo Smalling e Mkhitaryan che il 24 maggio del 2017, conquistarono proprio con lo United l’Europa League battendo in finale l’Ajax per 2-0 con reti dell’armeno e di Pogba. Roma in campo con Pau Lopez tra i pali, Smalling, Cristante ed Ibanez davanti al portiere spagnolo. Karsdorp e Spinazzola esterni di centrocampo con Diawara e Veretout in mezzo. Davanti Pellegrini e Mkhitaryan alle spalle di Edin Dzeko. Arbitra lo spagnolo Carlos del Cerro Grande. 

Fuori Veretout

Piove sul bagnato in casa Roma perché come se non bastassero le tante assenze, se ne aggiunge una dopo appena due minuti di gioco. Si ferma Veretout ed è un’altra pedina fondamentale che viene a mancare a Fonseca. Fuori il francese, dentro Villar. Esperienza e qualità in mezzo al campo che all’improvviso vengono meno a Fonseca, senza togliere nulla al giovane spagnolo, ma innegabile che in serate come queste, l’esperienza conta, eccome.

Botta e risposta

La qualità dello United è fuori discussione, tre fantasisti di grandissimo spessore alle spalle di Cavani. Ed è proprio da una giocata pazzesca di Pogba che nasce il vantaggio. Il francese si infila in mezzo a tre giallorossi, scarica su cavani che di prima intenzione premia l’inserimento di Bruno Fernandes che davanti a Pau Lopez lo batte con un tocco morbido: 1-0 dopo soli otto minuti. Ma il vantaggio inglese dura appena cinque minuti, il tempo di permettere a Karsdorp di andare sul fondo in area e rimetterla in mezzo. Pogba interviene in scivolata, toccandola nettamente con la mano. Rigore, confermato dal ceck var. Dal dischetto Pellegrini, freddo, glaciale, un pallone che pesa come un macigno. Gran destro a incrociare, ed è 1-1.

Roma sfortunata, fuori anche Pau Lopez

Lo United fa la partita, la Roma brava a difendersi ai trenta metri, un po’ meno nelle uscite. Sbaglia l’appoggio Mkhitaryan e innesca il controgioco inglese, palla sull’esterno per Pogba che calcia un destro a giro, bravo Pau Lopez. Ma il portiere si accascia, problemi alla spalla ed è costretto ad uscire. Dentro Mirante, all’esordio stagionale in Europa League. Roma sfortunatissima, anche se i giallorossi quando si fanno vedere dalla parte opposta qualche brivido lo provocano. Come in occasione della discesa di Spinazzola che apre addirittura dalla parte opposta per Karsdorp, conclusione deviata.

Dzeko mette la firma

Ma fa bene la Roma che ama partire dal basso, costruire consapevole delle proprie potenzialità. Spinazzola fa benissimo a sinistra, sfonda con continuità. L’azione è manovrata, i palloni gestiti con oculatezza. Mkhitaryan vede a rimorchio Pellegrini che alza la testa, la mette in mezzo dove Dzeko anticipa tutti e porta la Roma avanti. Ancora lui, il bosniaco che nella sua precedente vita al Manchester City, firmò una doppietta in questo stadio e stasera, col suo guizzo, ha messo la Roma davanti: 2-1 Roma.

Altro infortunio, fuori pure Spinazzola

Trentasette minuti e la Roma è costretta a cambiare un altro uomo, quello Spinazzola che aveva propiziato con la sua folata il vantaggio romanista. L’esterno si ferma, si tocca la coscia, Fonseca allarga le braccia, ma è costretto al cambio. Dentro Bruno Peres, ma quanta sfortuna per questa Roma, vogliosa, generosa, che perde pezzi in continuazione. Ma la Roma ha il pregio di non mollare e gioca con una dedizione pazzesca. Niente difensivismo all’italiana, ma la Roma la partita se la gioca anche se l’iniziativa la lascia spesso alla formazione di casa. Ma la Roma chiude bene tutti i varchi, arrota i bulloni. Sbaglia però ingenuamente Ibanez che sbaglia il rinvio rimettendo la palla in mezzo, proprio sui piedi di Cavani che calcia a botta sicura. Mirante si immola, chiude, poi gran mischione, ci pensa Smalling, ma che leggerezza Ibanez che poteva costare carissima.

Cavani mette la freccia: doppietta e sorpasso

La Roma parte meglio nella ripresa, ma il gol, quello che vale il pari, lo firma lo United. E addirittura la Roma prende il 2-2 in contropiede dopo una percussione romanista, con Pellegrini lanciato da Karsdorp nello spazio, decide di non calciare servendo un improbabile pallone a Dzeko. Sul fronte opposto lo United si trova in vantaggio numerico nell’area giallorossa, tre contro due, facile facile il tocco di Bruno Fernandes per Cavani che la mette sotto l’incrocio: 2-2 dopo cinque minuti. Lo United insiste, errore in uscita di Diawara, occasione per gli inglesi, stavolta sbroglia Ibanez. Altro errore in mezzo di Diawara, stavolta salva Smalling, ma la Roma non può concedere certe situazioni. La Roma a destra attacca con una continuità che mette in difficoltà la retroguardia di casa. Poi Pellegrini si libera sulla sinistra, la mette in mezzo creando un potenziale pericoloso. Lo United attacca a pieno regime, palla che gira veloce, a destra viene premiato l’inserimento di Wan Bissaka che calcia, Mirante respinge male e Cavani sotto misura porta avanti il Manchester: 3-2.

Rigore inesistente

Dall’inferno al paradiso. Il Manchester non solo la ribalta, ma mette due gol di differenza con i giallorossi perché del Cerro punisce con un calcio di rigore un contatto tra Smalling e Cavani. Il contatto c’è, ma solo quando il pallone è lontano dal raggio di azione. Inutili le proteste romaniste. Trasforma Bruno Fernandes: 4-2 e adesso si fa dura per la Roma.

La chiudono Pogba e Greenwood: 6-2

La Roma va in totale black out, il Manchester se ne accorge e attacca a testa bassa. Per chiuderla. Bruno Fernandes pennella un pallone d’oro in area dove svetta la testa di Pogba che la schiaccia sul primo palo: 5-2. Ma non è finita perché Greenwood iscrive il suo nome sul tabellino, fa 6-2 che è risultato pesantissimo per una Roma che ce l’ha messa tutta. Partita condizionata dai tre infortuni di fila. La Roma ha retto un tempo per poi crollare inesorabilmente in una ripresa tinta di rosso United. Sei a due è risultato pesantissimo che spalanca ai Red Devils, le porte di Danzica.

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