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Appello di Unicef: servono 122 milioni di dollari per aiutare Haiti

Unicef ha lanciato un appello per aiutare la popolazione di Haiti sottoposta a diverse calamità naturali e ad una violenza diffusa

La situazione della Repubblica di Haiti, già profondamente scossa dal recente assassinio del presidente Jovenel Moise e da diverse calamità che hanno segnato profondamente il territorio, è stata ulteriormente colpita da un potente terremoto di magnitudo 7.2 che ha lambito in particolar modo i dipartimenti di South, Nippes e Grand’Anse i quali, in concomitanza, sono stati inondati dalla Tropical Depression Grace.

I numeri dell’emergenza

Queste calamità e la correlata violenza delle gang hanno colpito in totale un milione e mezzo di persone, di cui 2mila e 200 hanno perso la vita, 12 mila sono rimaste ferite ed, in conseguenza di ciò ci sono stati 19 mila sfollati per la distruzione di più di 130 mila edifici di edilizia civile. Oltre a ciò, allo stato attuale, nell’isola 4,4 milioni di persone versano in situazione di grave insicurezza alimentare, in particolare 217 mila bambini soffrono di malnutrizione acuta globale. Sul fronte dell’assistenza sanitaria sono presenti 2,95 milioni di persone, tra cui 400.000 donne in gravidanza e 1,2 milioni di bambini che necessitano di assistenza medica in regime emergenziale.

Gli aiuti necessari

Rispetto a quanto sopra detto Unicef ha lanciato un appello urgente in quanto, per sopperire ai gravi bisogni umanitari precedentemente elencati, servono immediatamente oltre 122 milioni di dollari che andrebbero a rispondere alle necessità più urgenti di almeno 1,6 milioni di persone, tra cui anche 800 mila bambini.

L’opera di Unicef

Nonostante la difficile situazione, dall’inizio dell’emergenza, Unicef è presente ad Haiti ed ha consegnato strumentazione medica fondamentale agli ospedali ubicati nel sud del paese fino a raggiungere 30 mila persone nell’arco di 60 giorni, oltre a ciò, ha fornito aiuti igienico sanitari e acqua potabile a oltre 108 mila bambini e donne colpiti da queste calamità. Finora è stato raccolto poco più del 30% dei sopraccitati fondi necessari.

 

 

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