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“Uniamo le nostre voci di supplica a Dio in questi giorni di sofferenza”

All'udienza generale "mentre il mondo è duramente provato dalla pandemia", il Papa chiede al "Padre buono e misericordioso di esaudire la preghiera concorde dei suoi figli"

“Vi incoraggio ad essere sempre fiduciosi nella misericordia di Dio e generosi con il prossimo, specialmente in questi tempi di incertezza– afferma il Papa all’udienza generale-. Rivolgo un pensiero speciale ai giovani, agli anziani, ai malati e agli sposi novelli”. Oggi, solennità dell’Annunciazione del Signore, il Pontefice affida tutti alla “Madre di Gesù e Madre nostra: Ella, che ha detto quel “sì” a Nazaret, vi aiuti ogni giorno a dire il vostro “sì” pieno al Signore, che vi chiama ad accoglierlo e a seguirlo in tutte le situazioni concrete in cui vi trovate a vivere”.

La preghiera ecumenica del Padre Nostro

“Tra poco, a mezzogiorno, noi Pastori delle varie Comunità cristiane, insieme ai fedeli delle diverse confessioni, ci riuniremo spiritualmente per invocare Dio con la preghiera del Padre Nostro– sottolinea il Pontefice-. Uniamo le nostre voci di supplica al Signore in questi giorni di sofferenza, mentre il mondo è duramente provato dalla pandemia. Voglia il Padre, buono e misericordioso, esaudire la preghiera
concorde dei suoi figli che con fiduciosa speranza si rivolgono alla sua onnipotenza”. Jorge Mario Bergoglio rinnova a tutti anche l’invito a “partecipare spiritualmente, attraverso i mezzi di comunicazione, al momento di preghiera che presiederò dopodomani, venerdì, alle ore 18, sul sagrato della Basilica di San Pietro. All’ascolto della Parola di Dio e all’adorazione del Santissimo Sacramento, seguirà la benedizione Urbi et Orbi, con annessa l’indulgenza plenaria“. L’udienza generale di questa mattina si è svolta alle nella Biblioteca del Palazzo Apostolico Vaticano. Nel discorso in lingua italiana Jorge Mario Bergoglio ha incentrato la sua meditazione sulla Solennità dell’Annunciazione del Signore, che ricorre oggi 25 marzo. Dopo aver riassunto la sua catechesi in diverse lingue, Francesco ha indirizzato particolari espressioni di saluto ai fedeli. Quindi ha rivolto un appello ad unirsi oggi alla recita del Padre Nostro e partecipare al momento di preghiera che si terrà venerdì 27 marzo sul sagrato della Basilica di San Pietro. L’udienza generale si è conclusa con la Benedizione Apostolica.

Il ricordo di San Giovanni Paolo II

Venticinque anni fa, in questa stessa data del 25 marzo, che nella Chiesa è festa solenne dell’Annunciazione del Signore, San Giovanni Paolo II promulgava l’Enciclica Evangelium vitae, sul valore e l’inviolabilità della vita umana- evidenzia Francesco-. Abbiamo appena ascoltato il racconto evangelico dell’Annunciazione. Con il suo “sì”
consegnato all’Angelo, la Vergine accoglie il Verbo che si fa carne e accetta con fiducia di
prendersene cura. Accetta di diventare madre del Figlio di Dio. Così, in Maria, si realizza l’incontro di Dio con l’uomo”. Secondo Jorge Mario Bergoglio, il legame tra l’Annunciazione e il “Vangelo della vita” è stretto e profondo, come ha sottolineato San Giovanni Paolo nella sua Enciclica. “Oggi, ci troviamo a rilanciare questo insegnamento nel contesto di una pandemia che minaccia la vita umana e l’economia mondiale-sostiene il Pontefice-. Una situazione che fa sentire ancora più impegnative le parole con cui inizia l’Enciclica. Eccole: “Il Vangelo della vita sta al cuore del messaggio di Gesù. Accolto dalla Chiesa ogni giorno con amore, esso va annunciato con coraggiosa fedeltà come buona novella agli uomini di ogni epoca e cultura”. Come ogni annuncio evangelico, anche questo va prima di tutto testimoniato“. Il Papa pensa “con gratitudine alla testimonianza silenziosa di tante persone che, in diversi modi, si stanno prodigando al servizio dei malati, degli anziani, di chi è solo e più indigente: mettono in pratica il Vangelo della vita, come Maria che, accolto l’annuncio dell’angelo, è andata ad aiutare la cugina Elisabetta che ne aveva bisogno”.

Dignità minacciata

“La vita che siamo chiamati a promuovere e a difendere non è un concetto astratto, ma si manifesta sempre in una persona in carne e ossa: un bambino appena concepito, un povero emarginato, un malato solo e scoraggiato o in stato terminale, uno che ha perso il lavoro o non riesce a trovarlo, un migrante rifiutato o ghettizzato– sostiene Francesco-.Ogni essere umano è chiamato da Dio a godere della pienezza della vita; ed essendo affidato alla premura materna della Chiesa, ogni minaccia alla dignità e alla vita umana non può non ripercuotersi nel cuore di essa, nelle sue “viscere” materne”. Prosegue il Papa: “Gli attentati alla dignità e alla vita delle persone continuano purtroppo anche in questa nostra epoca, che è l’epoca dei diritti umani universali; anzi, ci troviamo di fronte a nuove minacce e a nuove schiavitù, e non sempre le legislazioni sono a tutela della vita umana più debole e vulnerabile”.

Azione educativa

Il messaggio dell’Enciclica Evangelium vitae è più che mai attuale, secondo Francesco: “Al di là delle emergenze, come quella chi stiamo vivendo, si tratta di agire sul piano culturale ed educativo per trasmettere alle generazioni future l’attitudine alla solidarietà, alla cura, all’accoglienza, ben sapendo che la cultura della vita non è patrimonio esclusivo dei cristiani, ma appartiene a tutti coloro che, adoperandosi per la costruzione di relazioni fraterne, riconoscono il valore proprio di ogni persona, anche quando è fragile e sofferente“. Per il Pontefice “ogni vita umana, unica e irripetibile, costituisce un valore inestimabile: ciò va annunciato sempre nuovamente, con la parresia della parola e il coraggio delle azioni, questo chiama alla solidarietà e all’amore fraterno per la grande famiglia umana e per ciascuno dei suoi membri“. Perciò, con San Giovanni Paolo II, Jorge Mario Bergoglio rinnova “con rinnovata convinzione l’appello che egli ha rivolto a tutti venticinque anni fa: rispetta, difendi, ama e servi la vita, ogni vita, ogni vita umana! Solo su questa strada troverai giustizia, sviluppo, libertà, pace e felicità“.

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