A Camerino, comune colpito dal sisma del 2016, l’amministrazione e l’Arcidiocesi svolgono in collaborazione “un lavoro di vicinanza e di soccorso” alle famiglie più esposte all’emergenza Coronavirus, come racconta a Interris.it il sindaco Sandro Sborgia. Sulla stessa linea anche gli studenti che hanno deciso di rimboccarsi le maniche per esprime la loro vicinanza alla popolazione del paese costretta in quarantena.
Come si svolge la collaborazione tra il comune e la Arcidiocesi?
“L’Arcidiocesi ci aiuta molto insieme all’università. Un sostegno quotidiano. Tutte le iniziative che vengono prese verso quelle persone in difficoltà, sono affrontate con l’Arcidiocesi. Siamo molto attenti alle famiglie più bisognose, in uno stato di necessità aggravato dal Coronavirus. Alcuni, per esempio, hanno perso occasione di lavoro. L’Arcidiocesi ci aiuta anche con quelle persone le cui difficoltà di salute erano già note e che ora hanno bisogno di approvvigionamento domiciliare. Questo lavoro di soccorso e di vicinanza è possibile farlo esclusivamente con la collaborazione e l’unità di intenti”.
Gli studenti della sua cittadina non demordono, un bel esempio per tutta la comunità?
“Non solo seguono le lezioni nelle strutture abitative di emergenza ma addirittura si organizzano per concerti e musiche corali sempre sul web. Uniscono la necessità di andare avanti con l’attività didattica con l’intento di stare vicino agli abitanti delle zone terremotate costretti a casa, regalando loro dei momenti di ascolto e di svago. Un senso della comunità esemplare da parte dei giovani che sono molto più forti e altruisti di quanto noi potessimo pensare”.
Come vive il suo comune questa emergenza?
“Noi viviamo un’emergenza nell’emergenza. Veniamo dal sisma del 2016, con una ricostruzione lentissima che non ha mostrato segnali importanti. C’era già una sensazione di scoramento per questa situazione. L’emergenza Coronavirus ha dato un ulteriore colpo alla popolazione. Ma comunque rimaniamo forti. Pensi, che l’ospedale di Camerino è stato riconvertito in ospedale Covid-19. Nonostante ciò la popolazione ha reagito in maniera solidaristica e responsabile. Per i problemi di salute più semplici dobbiamo rivolgerci a degli ospedali che sono ad oltre 50 chilometri di distanza. Siamo comunque molto provati, soprattutto dal punto di vista economico”.
Le lezione online al tempo del Coronavirus
Il terremoto prima e il virus adesso: per gli studenti delle popolazioni del cratere del centro Italia non c’è pace da quattro anni. Più che un percorso scolastico superiore, il loro è stato un corso di sopravvivenza tra aule container e didattica a distanza. I più preoccupati sono quelli del quinto anno che a giugno dovranno sostenere gli esami di maturità. Ogni giorno sono alle prese con video-lezioni e collegamenti online con i propri prof. A raccontare – sempre attraverso videomessaggi – questi anni complicati e l’attuale momento di quarantena forzata sono due studenti di Norcia, Alba Veneri del liceo Classico e Silvestro Trabucchi del Geometri, e altri due di Camerino, Giorgia Seri del liceo Linguistico e Giorgio Di Dio dello Scientifico.
L’economia ferma a Norcia
“E’ di nuovo tutto chiuso, una tragedia nella tragedia, sembra di stare dentro un film dell’orrore. Ma questo è il secondo atto, il primo lo stiamo vivendo da oltre 3 anni con il dopo sisma”. Parole di Alberto Allegrini, responsabile di Confcommercio Valnerina e imprenditore del settore turistico di Norcia, che pronuncia camminando per le strade e piazze praticamente deserte della città di San Benedetto dopo un mese di emergenza Coronavirus. I negozi, anche quelli che potrebbero stare aperti come le norcinerie, sono tutti chiusi.
La ricostruzione viene bloccata
Uno degli ultimi Dpcm per il contenimento del Covid-19, oltre che a chiudere le attività imprenditoriali ritenute non essenziali, ha portato anche alla sospensione di tutti i cantieri, pubblici e privati, della ricostruzione post sisma 2016. Il Decreto supera di fatto la direttiva con la quale il neo commissario alla ricostruzione,Giovanni Legnini, qualche giorno fa, illustrava le misure di carattere generale entro le quali le imprese impegnate sul “cratere sismico” del Centro Italia potevano o meno continuare a lavorare.