Non cambia la fisionomia della serie A nei quartieri alti, con Milan e Inter che si fanno regali a vicenda. L’Udinese stoppa il Milan a San Siro, il Genoa fa altrettanto a Marassi sbarrando la strada ai campioni d’Italia. Il Milan resta in testa a +3 su Inter e Napoli, con gli azzurri di scena domenica all’Olimpico contro la Lazio: vincendo aggancerebbero i rossoneri al comando.
Il Milan stecca ancora
La Salernitana non è stata un caso, perché il Milan frena ancora, stavolta a San Siro, contro l’Udinese. Al Meazza finisce 1-1, con Udogie che risponde a Leao. Una brusca frenata per i rossoneri che non riescono a staccare l’Inter, fermandosi a quota 57, +3 su nerazzurri e Napoli che possono agganciarli al comando, con la squadra di Inzaghi che vanta sempre una partita in meno. Bene l’Udinese che conquista il secondo punto consecutivo dopo il pari dell’ultimo turno contro la Lazio. La rete del vantaggio milanista porta la firma di Leao: assist di Tonali, con il portoghese che vince il duello fisico con Becao e batte Silvestri. Ottavo gol stagionale in Serie A per Leao. Nella ripresa cresce l’Udine che prima reclama un rigore per un contatto in area Beto-Tomori, ma né arbitro, né Var intervengono. Cioffi inserisce Udogie e Pereyra, per provare a riprenderla. Cresce di intensità la squadra friulana, e poco dopo l’ora di gioco, trova il pari, sull’asse Pereyra-Udogie, con tocco di quest’ultimo che mette dentro. Protesta il Milan, ma non c’è fallo di mano: 1-1 a San Siro. Il Milan prova a reagire ma non graffia: Leao salta Silvestri, Marì di testa salva il risultato. Poi occasioni per Romagnoli e Leao, ma il muro bianconero tiene. Milan stanco, idee annebbiate nel finale, con l’Udinese che rischia il colpo grosso con Deulofeu che ci prova da fuori a botta sicura, salva Maignan. Finisce 1-1, sorride l’Udinese, mastica amaro il Milan. E non è la prima volta.
Inter fermata dal pericolante Genoa
Non è un momento felice per l’Inter che fatica a trovare la via del gol. Accade anche nei primi quarantacinque minuti di Marassi contro il Genoa, chiusi sullo 0-0. Da una parte la squadra di Inzaghi che sicuramente si esprime meglio, ma cozza sistematicamente contro il muro genoano. Il Grifone è in ripresa, reduce da quattro pareggi consecutivi che per ora significano poco, ma hanno aumentato l’autostima. Si vede la mano di Blessin, con una squadra che pressa alto ma che corre qualche rischio dietro soprattutto sulle palle alte. Di contro un’Inter che non riesce a graffiare. Calhanoglu sfiora il palo e il vantaggio in avvio, ma il Genoa si copre bene e lascia pochi spazi, con Yeboah spina nel fianco della difesa nerazzurra. Illusione Gudmundsson che in una delle rare occasioni per poco non la sblocca. C’è Sanchez e non Lautaro accanto a Dzeko che la sua parte la fa sempre. Brozovic illumina, ma le difficoltà dell’Inter sono più che evidenti. Musica che non cambia nella ripresa con l’Inter sempre a fare la partita. D’Ambrosio centra il legno, ma il Genoa si fa sentire in controgioco. Le prova tutte Inzaghi, dentro Lautaro, poi Vidal, per dare la scossa da tre punti, ma il Genoa è attento e concede praticamente nulla. Inzaghi gioca anche la carta Caicedo quando ne mancano appena tre alla fine. Assalti convulsi, ma che non sortiscono effetti colorati di rosa. Finisce 1-1, con il Genoa che fa un punto che serve a poco per la classifica (Grifone sempre penultimo), ma tanto per il morale. Per l’Inter, altro boccone amaro: dopo la sconfitta col Sassuolo al Meazza, il pari di Marassi. Non è il massimo per una squadra che voleva riprendersi la vetta della classifica e che per la seconda settimana di fila non è riuscita ad approfittare del regalone dei cugini.