Nuovo crimine di guerra in Ucraina, dopo la strage di Bucha. A Makariv, cittadina nella regione di Kiev liberata da pochi giorni dalla presenza dei soldati russi, i soccorritori hanno trovato 132 corpi di persone torturate e uccise. Lo scrive in un tweet il ministero della Difesa ucraino definendo il ritrovamento “un nuovo, mostruoso crimine di guerra”. A Makariv i soccorritori stanno cercando anche le vittime dei bombardamenti russi rimaste sotto le macerie. La città, dice il ministero, è distrutta per metà.
Zelensky: “Non riesco più a piangere”
“Non riesco più a piangere”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un’intervista al quotidiano tedesco Bild rispondendo alla domanda se avesse pianto per il massacro alla stazione di Kramatorsk e dopo le centinaia di morti di Bucha. “Provo odio verso la Russia, verso i soldati russi. Quando vedo queste immagini davanti ai miei occhi, bambini assassinati senza gambe, senza braccia. È terribile”, ha aggiunto.
Nuovo drammatico video attimi dopo missili su Kramatorsk
Un nuovo drammatico video girato poco prima e subito dopo l’esplosione alla stazione di Kramatorsk dal videoreporter di Donetsk TV Alexei Merkulov, che si trovava sul posto, e rilanciato da Voice of America, mostra i momenti di caos e paura tra le centinaia di persone in fuga dall’Est dell’Ucraina.
Pochi minuti prima che il missile si schiantasse sulla stazione la folla di persone si muoveva ordinatamente tra la sala d’attesa e la banchina ferroviaria: un’anziana con il deambulatore, donne con i bambini, ragazzine con il bomber e la coda di cavallo bionda, adulti che guardano il telefonino, un movimento di umanità normale nonostante tutto che cerca di far passare il tempo in attesa dei treni. I volontari che organizzano le file, spiegano, distribuiscono tè e caffè.
All’improvviso il video diventa buio. Riparte immediatamente dopo l’esplosione con le urla dei bambini, persone che entrano ed escono dalla sala d’attesa correndo, altri che recuperano di corsa i bagagli rimasti fuori, un uomo fende la folla tenendo alta la gabbietta del gatto insanguinata, come la sua mano. La gente si muove confusamente, chiama qualcuno al telefono, macchie di sangue sui vestiti, a terra, sul pavimento della sala, alcune donne singhiozzano. Un cane cerca il padrone. La telecamera si ferma un attimo solo su un cadavere fuori dalla stazione, un altro ancora, le macchine bruciano. I morti alla stazione sono intanto saliti a cinquanta, tra cui dieci minori.
Di Maio: “Dopo Pasqua riaprirà l’ambasciata italiana a Kiev”
“Dopo Pasqua riaprirà l’ambasciata italiana a Kiev”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, nel corso di una riunione al ministero degli Esteri. Il titolare della Farnesina avrebbe dato il via libera al ritorno dei nostri diplomatici nella capitale dell’Ucraina sottolineando che “bisogna far prevalere la diplomazia per la pace”. In queste settimane di guerra la rappresentanza italiana è attiva a Leopoli.