La guerra in Ucraina giunge al suo 294esimo giorno di guerra. Kiev è stata attaccata nella notte dai droni kamikaze russi di fabbricazione iraniana. Lo ha confermato il sindaco della città Vitalii Klitschko. L’attacco segue le indiscrezioni dei media di ieri secondo cui Washington starebbe finalizzando un piano per inviare a Kiev i missili per la difesa aerea Patriot.
Ucraina, sindaco Kiev: “Esplosioni in città”
“Esplosioni nel quartiere di Shevchenkivskyi della capitale”, ha scritto Klitschko su Telegram, come riporta Ukrinform. Le deflagrazioni sarebbero avvenute nel distretto di Shevchenkivskyi e i servizi di emergenza stanno arrivando sul posto, ha detto Klitschko senza fornire ulteriori dettagli. Un allarme aereo è scattato alle 5:55 (le 4:55 in Italia) nella capitale ucraina e nelle regioni di Kiev, Vinnitsa e Zhitomir. Il distretto di Shevchenkivskyi si trova in una zona centrale della capitale.
Due edifici amministrativi nel distretto di Shevchenkivskyi di Kiev sono stati danneggiati dai detriti di uno dei droni lanciati oggi dalle forze russe contro la capitale ucraina: lo ha reso noto l’Amministrazione militare della città, come riporta il Kyiv Independent. Da parte sua, il vice capo dell’Ufficio del presidente, Kyrylo Tymoshenko, ha riferito che anche un’abitazione nel villaggio di Vyshneve – nella regione di Kiev – è stata danneggiata in seguito all’attacco.
I sistemi di difesa aerea ucraini hanno abbattuto questa mattina 13 droni kamikaze Shahed di fabbricazione iraniana lanciati dalle forze russe sulla capitale Kiev: lo ha reso noto il sindaco di Kiev, Vitalii Klitschko, come riporta il Guardian.
Kiev: “Droni russi provenienti da costa est Mar d’Azov”
I droni kamikaze lanciati questa mattina dalle forze russe su Kiev e la regione della capitale ucraina provenivano dalla costa orientale del Mare d’Azov: lo ha reso noto su Telegram l’Aeronautica militare ucraina, come riporta Ukrinform. “Nella notte del 14 dicembre, le forze di occupazione russe hanno attaccato l’Ucraina con droni kamikaze Shahed-136/131 di fabbricazione iraniana. I droni da combattimento volano dalla direzione della costa orientale del Mar d’Azov”, ha scritto l’Aeronautica.
Pesanti bombardamenti russi su Nikopol e Marhanets
Le forze russe hanno pesantemente bombardato la notte scorsa le città di Nikopol e Marhanets, nella regione di Dnipropetrovsk, nell’Ucraina meridionale: lo ha reso noto su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale, Valentyn Reznichenko, come riporta Ukrinform. “I russi hanno attaccato tutta la notte il distretto di Nikopol con sistemi a lancio multiplo Grad e Uragan e con l’artiglieria pesante – ha scritto Reznichenko -. Il nemico ha preso di mira due città, Nikopol e Marhanets. Più di 50 proiettili sono stati sparati contro le aree residenziali”. A Nikopol, sono stati danneggiati anche un gasdotto, alcune linee di trasmissione dell’energia elettrica e diverse case unifamiliari. A Marhanets, sono state colpite tra l’altro una decina di case unifamiliari, gasdotti e linee di trasmissione dell’energia elettrica. Non si hanno notizie per il momento di eventuali feriti o vittime.
Zelensky: “Ci serve aiuto per sminare il Paese”
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto alla comunità internazionale di aiutare il suo Paese a sbarazzarsi di mine e altri ordigni inesplosi, che secondo lui infestano un’area equivalente a quella della Cambogia o dell’Uruguay. “Ad oggi, 174.000 chilometri quadrati di territorio ucraino sono infestati da mine o altri ordigni inesplosi”, ha detto Zelensky in un discorso video al parlamento neozelandese.
“Non c’è vera pace per nessun bambino che potrebbe morire a causa di una mina antiuomo russa nascosta”, ha insistito, chiedendo alla Nuova Zelanda, il cui esercito è esperto in materia, di guidare gli sforzi per eliminare le mine e mitigare le conseguenze ambientali del conflitto.
Fonte: Ansa