Il Consiglio di sicurezza ucraino ha chiesto lo stato di emergenza nel Paese, con l’eccezione delle regioni separatiste di Donetsk e Lugansk. Lo riferiscono le agenzie russe Ria Novosti e Tass citando il segretario del Dipartimento della sicurezza Oleksiy Danilov. Secondo Danilov, riportato da Ansa, se necessario potrebbe essere introdotto anche il coprifuoco. Ora la decisione deve essere approvata dalla Rada, il Parlamento ucraino. Intanto, vista l’escalation di violenze, l’Ucraina ha chiesto ai suoi connazionali di lasciare “immediatamente” la Russia, come rende noto il ministero degli Esteri di Kiev.
Dal Parlamento ucraino via libera alle armi ai civili
La Rada, il Parlamento ucraino, ha approvato sempre stamattina la legge che dà il via libera al possesso di armi per i cittadini dell’Ucraina. Lo riferisce l’agenzia stampa Tass: la norma permetterebbe di acquistare armi ed esercitare il diritto alla protezione, previsto dall’articolo 27 della Costituzione ucraina.
L’Ucraina annuncia la mobilitazione dei riservisti
Annunciata anche la mobilitazione dei riservisti. La mobilitazione riguarda “i riservisti di età compresa tra i 18 e i 60 anni. La chiamata inizierà oggi. La durata massima del servizio è di un anno”, hanno annunciato le forze armate ucraine in un messaggio su Facebook.
Kiev: un soldato ucciso e sei feriti in 24 ore
L’esercito ucraino ha reso noto che un altro soldato è stato ucciso e sei sono rimasti feriti in bombardamenti da parte dei separatisti filorussi nell’Ucraina orientale nelle ultime 24 ore. Lo riporta il Guardian. In questo periodo l’esercito ha registrato 96 bombardamenti, 81 dei quali sono avvenuti con armi pesanti rispetto agli 84 del giorno precedente. E’ quanto emerge dal rapporto giornaliero della Joint Forces Operation ucraina. Le forze separatiste, sottolinea il documento, hanno usato artiglieria pesante, mortai e lanciarazzi Grad.
Putin: pronto al dialogo, ma non negozio sugli interessi della Russia
Vladimir Putin ha detto di essere pronto per “soluzioni diplomatiche” alla crisi in Ucraina, ma ha spiegato che gli interessi della Russia e la sicurezza “dei nostri cittadini non sono negoziabili”. In un discorso video, il leader del Cremlino si è congratulato con gli uomini del suo Paese elogiando la prontezza alla battaglia dell’esercito russo e si è detto certo della “professionalità” dei militari che difenderanno gli interessi nazionali della Federazione russa. Putin ha quindi assicurato che la Russia continuerà a sviluppare armi all’avanguardia.
Usa trasferiranno 800 soldati dall’Italia ai Paesi Baltici
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha autorizzato in risposta al Cremlino un “dispiegamento aggiuntivo” di truppe Usa nei Paesi Baltici membri della Nato. Il piano comprende il trasferimento di 800 militari americani dall’Italia. Lo hanno confermato la Casa Bianca e il Pentagono. Si tratta di un battaglione di fanteria. Approvato anche il trasferimento sino a otto F35 e 20 elicotteri da attacco Apache dalla Germania verso il fianco orientale della Nato.
Di Maio: c’è il rischio concreto di un’operazione militare di Mosca
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha riferito stamane al Senato sulla crisi in Ucraina parlando di un rischio concreto di un’operazione militare a Mosca. “In conferenza stampa Putin ha affermato di riconoscere le pretese di Donetsk e Lugansk sul territorio di tutto il Donbass – afferma in Aula -, ben oltre la componente russofona presente nella regione e quindi includendo zone attualmente sotto il controllo delle forze armate ucraine, chiedendo per giunta il riconoscimento dell’annessione illegale della Crimea. Questo duplice sviluppo rischia di aprire la strada a un’operazione militare su larga scala della Russia in Ucraina”.
Il capo dei greco-cattolici: difendere la patria
Monsignor Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, ha indirizzato un messaggio “ai figli e alle figlie del popolo ucraino in Ucraina e negli insediamenti e a tutte le persone di buona volontà” in un momento drammatico per la nazione per chiamare ciascuna alla “responsabilità” e al “sacro dovere dei cittadini” di difendere la patria. L’arcivescovo sottolinea che il riconoscimento da parte della Federazione russa delle auto-proclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk “rappresenta una seria sfida e minaccia all’intera comunità internazionale e al diritto internazionale”.
Papa: “Ho un grande dolore nel cuore, basta sofferenze”
“Ho un grande dolore nel cuore per il peggioramento della situazione in Ucraina”. Così Papa Francesco in un appello al termine dell’udienza generale di oggi incentrata sul valore degli anziani. “Nonostante gli sforzi diplomatici delle ultime settimane si stanno aprendo scenari sempre più allarmanti. Vorrei appellarmi a quanti hanno responsabilità politiche perché facciano un serio esame di coscienza davanti a Dio, che è Dio della pace e non della guerra. Prego – conclude – tutte le parti coinvolte perché si astengano da ogni azione che provochi ancora più sofferenze alla popolazione”.