“La Russia ha iniziato la seconda fase dell’operazione speciale in Ucraina”. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, spiegando che la missione mira “alla completa liberazione delle repubbliche di Donetsk e Lugansk“.
Lavrov ha poi accusato l’Occidente di usare il presidente ucraino Zelensky per attaccare Mosca e “ignorare gli accordi di Minsk”. Sul leader ucraino ha poi affermato: “Non posso discutere seriamente di quello che dice perché cambia continuamente punto di vista in direzioni diametralmente opposte”.
♦️ #Marioupol
Vidéo dans laquelle vous pouvez voir l’armée russe bombarder #Azovstal mais continue également de frapper le secteur résidentiel avec de l'artillerie lourde #MariupolGenocide #Mariupol #Ukraine #UkraineWar #UkraineRussianWarpic.twitter.com/g1tPQNtGhK— Maurice Martin ♦️ (@MauriceMartin01) April 19, 2022
Shoigu: “Stiamo liberando le repubbliche di Donetsk e Lugansk”
“L’esercito russo sta attuando sistematicamente il piano per la liberazione delle repubbliche di Donetsk e Lugansk”, i militari sono dispiegati lungo un fronte di 480 chilometri nell’Ucraina orientale. Così il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu, che prosegue: “Nel corso dell’operazione speciale l’esercito sta svolgendo i suoi compiti. Inoltre si stanno adottando misure per riportare la vita alla normalità”.
🇺🇦 children in besieged 🇺🇦#Mariupol. Fear, confusion, pain in their eyes. And there is hope and faith that they will be saved very soon.
All #Ukrainian and international forces must be involved to save the children from 🇷🇺 #Nazi.#RussiaDisintegration#RussianWarCrimes pic.twitter.com/RrVLqgfRVx— Idel-Ural (@IU_embassy) April 19, 2022
L’ultimatum a Mariupol
Il ministero della Difesa russo ha lanciato un nuovo ultimatum ai soldati ucraini asserragliati nell’acciaieria Azovstal di Mariupol, esortandoli ad arrendersi entro mezzogiorno. “Basta a questa resistenza insensata, deponete le armi”, è l’appello lanciato dai russi.
Nello stabilimento, ultimo baluardo della resistenza della città portuale, oltre ai superstiti del battaglione Azov si sarebbero rifugiati anche centinaia di civili, una circostanza che però i separatisti della Milizia popolare del Donetsk smentiscono annunciando l’inizio dell’assalto russo.