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Ucraina, continuano i combattimenti a Bakhmut e Kherson

La regione meridionale del paese è stata colpita 74 volte nelle ultime 24 ore

La guerra in Ucraina è giunta al giorno 394, nelle ultime 24 ore la regione di Kherson è stata attaccata 74 volte e continuano gli scontri armati nell’area di Bakhmut.

Gli attacchi su Kherson

Nella giornata di ieri le forze russe hanno colpito la regione ucraina di Kherson 74 volte. Lo rendono le autorità militari locali, sottolineando che in particolare la città di Kherson è stata colpita quattro volte e si è registrata una vittima tra i civili.  Stando al capo dell’amministrazione militare regionale di Kherson, citato da Ukrinform che riporta un suo messaggio su Telegram, le forze russe hanno lanciato “74 attacchi, sparando 423 artiglieria pesante e proiettili Grad Mlrs”, mentre nella città di Kherson, bombardata quattro volte, “12 proiettili si sono abbattuti su quartieri residenziali, case private, condomini e una struttura sanitaria. Una persona è stata uccisa”, stando alla stessa fonte.

La situazione a Bakhmut

A Bakhmut i russi stanno aumentando la pressione sui villaggi di Verkhnekamianske e Bilohorivka, con un parziale successo nei pressi di quest’ultima. A nord di Bakhmut, la situazione rimane invariata, con i russi che fanno pressione sull’area circostante. Anche l’artiglieria russa è diventata più attiva. Nella stessa Bakhmut continuano i combattimenti urbani, con i russi che premono in modo particolare dal sud della città. Nei pressi di Ivanivske, le forze russe stanno cercando di migliorare la loro posizione tattica. I combattimenti continuano nei pressi di Krasnohorivka. Negli ultimi giorni è aumentata la pressione su Pervomayske.

Le dichiarazioni di Medvedev

‘L’ Ucraina dovrebbe soppesare le conseguenze dell’uso di proiettili all’uranio impoverito” forniti dall’Occidente e decidere se vuole “aprire il vaso di Pandora”: lo ha detto il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev in un’intervista ai media russi e agli utenti di VKontakte, secondo quanto riporta la Tass. “Penso che al momento le persone che rimangono ancora nello Stato dell’Ucraina dovrebbero riflettere sulla questione se vogliono che tali armi vengano utilizzate. Sono loro che stanno aprendo il vaso di Pandora. Sono loro che lo fanno, non viceversa”, ha detto. Medvedev ha poi definito “inappropriato parlare di tempistiche per la fine dell’operazione speciale poiché tale valutazione potrebbe essere fornita solo dal presidente russo Vladimir Putin”.

Fonte: Ansa

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