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Ue: “Ripristinare l’ordine istituzionale in Tunisia”. Saied: “Troppa corruzione”

Ieri il presidente Kais Saied aveva sospeso il Parlamento, rimosso il premier Hichem Mechichi, sospeso l'immunità ai parlamentari, circondato la sede dell’Assemblea con i mezzi blindati e schierato l’Esercito "a difesa della Costituzione" dopo le molteplici manifestazioni di pazza contro il mal governo del premier.

L’Unione europea segue con la massima attenzione gli sviluppi in Tunisia. Le radici democratiche del Paese, il rispetto dello Stato di diritto, della Costituzione e del quadro legislativo devono essere preservati rimanendo attenti ai desideri e alle aspirazioni del popolo tunisino”. Lo afferma in una nota l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell a nome della Unione europea.

“Chiediamo pertanto il prima possibile il ripristino della stabilità istituzionale, e in particolare la ripresa dell’attività parlamentare, il rispetto dei diritti fondamentali e l’astensione da ogni forma di violenza”, aggiunge la nota. “Continueremo a seguire da vicino l’evolversi della situazione, ricordando il notevole sostegno dell’Unione europea e dei suoi Stati membri alla Tunisia nel contesto di una grave pandemia e di una crisi economica – conclude la nota -. La salvaguardia della democrazia e la stabilità del Paese sono delle priorità”.

Sospeso il parlamento, licenziato il premier

Ieri il presidente Kais Saied aveva sospeso il Parlamento, rimosso il premier Hichem Mechichi, sospeso l’immunità ai parlamentari, circondato la sede dell’Assemblea con i mezzi blindati e schierato l’Esercito “a difesa della Costituzione” dopo le molteplici manifestazioni di pazza contro il mal governo del premier.

Malcontento dovuto – commenta Giorgio Ferrari su Avvenire – alla corruzione e all’inettitudine della classe politica al potere che si assomma una disoccupazione al 20% a fronte di un piano vaccinale che ha raggiunto appena il 7% dei tunisini, con oltre 18mila vittime per Covid.

Saied: “Rassicuro i tunisini che lo Stato c’è”

“Rassicuro i tunisini che lo Stato c’è, e non si tratta di violare diritti e libertà”: lo ha detto ieri il presidente tunisino Kais Saied al termine di una serie di incontri con i vertici del potente sindacato Ugtt, della Lega tunisina dei diritti umani e della Confindustria locale (Utica). Saied ha ribadito che le misure eccezionali prese domenica rispettano la Costituzione.

L’articolo 80 della Costituzione tunisina infatti assegna a Saied – giurista di formazione – il potere di sospendere Parlamento, governo, stampa, emittenti tv per non più di 30 giorni in caso di “pericolo grave e malfunzionamento”.

“La situazione aveva raggiunto uno stadio inaccettabile in tutte le istituzioni statali “, ha proseguito riferendosi alla “corruzione”.  La presidenza ha pubblicato un comunicato nel quale Saied assicura “il suo incrollabile impegno per il rispetto dei diritti, delle libertà, dello stato di diritto e della democrazia in Tunisia“.

Gentiloni: “Tristezza e apprensione”

“Tristezza e apprensione per la Tunisia. Dalla speranza della primavera araba ai rischi per la democrazia e la stabilità. A poche miglia dai confini italiani e europei”. Così su Twitter il commissario europeo Paolo Gentiloni.

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