Continua a resistere il presidente in carica degli Stati Uniti, Donald Trump. In giornata torna a denunciare “elezioni truccate al 100%“, praticamente annunciando implicitamente la prosecuzione della diatriba. Salvo poi tornare sui suoi passi in serata, parlando per la prima volta apertamente di un suo eventuale passo indietro. Ma solo a patto che sia il Collegio elettorale a certificare in modo incontrovertibile la vittoria di Joe Biden alle elezioni. Non dovrebbe volerci molto per capire che Natale sarà per gli Stati Uniti: i Grandi elettori si riuniranno il 14 dicembre e, qualora arrivasse semaforo verde circa la regolarità, la transizione comincerebbe davvero in modo definitivo.
Trump e il voto
Parlando con la stampa a Washington, Trump ha detto che, allo stato attuale delle cose, concedere la vittoria al rivale non è possibile. Il Tycoon resta infatti convinto che “le elezioni sono state una frode” e che i risultati in alcuni Stati possano essere ancora ribaltati. La Georgia ha già ricontato, registrando ancora la vittoria di Biden, ma ha deciso di farlo di nuovo. Georgia dove, settimana prossima, Trump si recherà per sostenere i candidati repubblicani al Senato, attesi da un ballottaggio decisivo.
Inauguration day
Nessuna dichiarazione circa la possibilità di essere presente alla cerimonia di giuramento dell’ex vice-Obama. Anzi, il presidente resta criptico, spiegando di avere in realtà una risposta sull’Inauguration day ma di volerla tenere per sé. In giornata, il Tycoon aveva manifestato scetticismo persino sul record ottenuto da Biden: 80 milioni di voti e più, impossibile secondo Trump. Che pure, per paradosso, con i suoi oltre 73 milioni avrebbe stabilito a sua volta un primato per le elezioni americane.