“Santo Padre, non c’è dubbio che lei abbia avuto un impatto enorme”. Lo ha detto il primo ministro del Canada, Justin Trudeau, durante l’incontro di papa Francesco alla “Citadelle de Quebec” con le autorità civili, le popolazioni indigene e il Corpo diplomatico.
My message to everyone at the Citadelle today: Survivors and their descendants must remain at the centre of everything we do. And in the spirit of healing, we must never give up. We must continue our work with Indigenous Peoples until we reach a better future – for everyone. pic.twitter.com/BQ4EaTGTig
— Justin Trudeau (@JustinTrudeau) July 28, 2022
Il discorso di Trudeau
“Nelle scuole residenziali, questi bambini erano soli e isolati nel loro dolore e dolore, lontani dalle loro famiglie e comunità. E peggio ancora, spogliati della loro lingua, della loro cultura, della loro identità. Una solitudine profonda: una perdita non solo della famiglia e della comunità, ma della loro lingua, la loro cultura e identità”.
Il saluto del Primo Ministro canadese, Justin Trudeau, con vicino Mary May Simon, governatore del Canada, prima leader aborigena a ricoprire questa carica nel Paese. #PapaInCanada #Quebec #FacebookLive 👉@vaticannews.it pic.twitter.com/y0vq1OTJnk
— Vatican News (@vaticannews_it) July 27, 2022
“Dal rilascio del rapporto finale della Commissione per la verità e la riconciliazione nel 2015, le First Nations, gli Inuit e i Métis chiedono al Papa di scusarsi con i sopravvissuti, le loro famiglie e comunità”, ha ricordato Trudeau. “Scuse per il ruolo che la Chiesa Cattolica Romana, come istituzione, ha svolto nei maltrattamenti spirituali, culturali, emotivi, fisici e sessuali che i bambini aborigeni hanno sofferto nelle scuole residenziali gestite dalla Chiesa”.
I saluti e il congedo del #Papa al termine dell'incontro con le Autorità. #Quebec #WalkingTogether @Tornielli pic.twitter.com/MaZSiMgGwW
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Secondo il premier canadese, “l’evento di questa settimana a Maskwacis non sarebbe stato possibile senza il coraggio e la perseveranza dei sopravvissuti che hanno condiviso i loro ricordi dolorosi e raccontato le loro esperienze, anche direttamente al Santo Padre stesso”.
“Santità – ha proseguito -, nelle nostre conversazioni precedenti, fin dalla prima volta che ne abbiamo parlato, ci ha sempre offerto il suo tempo, cercando genuinamente di capire, di fare il bene e di espiare. Questa settimana hai riconosciuto gli abusi subiti nelle scuole residenziali che hanno portato alla distruzione culturale, alla perdita di vite umane e ai traumi in corso vissuti dai popoli indigeni in ogni regione di questo paese”.
“Come ha detto Vostra Santità – ha aggiunto Trudeau -, chiedere perdono non è la fine della questione, è un punto di partenza, un primo passo. Lunedì mattina, mi sono seduto con i sopravvissuti e ho sentito le loro reazioni alle sue scuse. Ciascuno ne trarrà ciò di cui ha bisogno. Ma non c’è dubbio che lei abbia avuto un impatto enorme. I sopravvissuti e i loro discendenti devono essere al centro di tutto ciò che facciamo insieme in futuro”.
Nella dedica sul libro d’onore a La Citadelle de #Québec, l'augurio di #PapaFrancesco che il #Canada
"sia sempre un esempio nel costruire un futuro che abbia a cuore e valorizzi le sue radici, in particolare le popolazioni indigene, e nell'essere una casa accogliente per tutti". pic.twitter.com/SfcTsD3Zxt— Vatican News (@vaticannews_it) July 27, 2022