Si sveglia con il tremore della terra la Croazia, che mentre l’Europa contrasta il dilagare del coronavirus deve far fronte ai danni, ingenti ma fortunatamente contenuti, provocati da due distinte scosse sismiche, una di 5.4, l’altra di 4.6 gradi di magnitudo. Particolarmente danneggiati gli edifici della capitale Zagabria, che riapre gli occhi con la parte superiore della guglia sinistra della Cattedrale dell’Assunzione crollata e con numerosi palazzi lesionati. Al momento si parla di un ragazzo rimasto ferito (anche se non è chiara l’entità di ciò che ha subito) e di tanta paura fra i cittadini croati, molti dei quali scesi in strada, dove hanno trovato alcune auto distrutte dai calcinacci. Una situazione estremamente difficile, viste anche le rigide misure anti-coronavirus adottate dal governo.
Krkso, nessun danno alla centrale
Danni segnalati anche all’ospedale di Rebro, riportati dal quotidiano Vecernij, mentre la centrale nucleare di Krsko, nella vicina Slovenia (a una sessantina di chilometri da Zagabria), sembra non aver subito alcun danno: “Ispezioni preventive dei sistemi e degli equipaggiamenti – scrive il management – sono in corso” e “la centrale continua a operare a piena potenza. Esperti della centrale stanno conducendo analisi come previsto dai protocolli e al momento non c’è necessità di fermare gli impianti”.
Secondo i dati forniti dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), l’epicentro del terremoto è statoindividuato a Kasina, a nord-est della capitale Zagabria e ad appena 200 chilometri da Trieste, alle 5.24 del mattino e con un ipocentro di circa 10 chilometri dalla superficie. La relativa vicinanza al confine italiano, ha fatto sì che la scossa sia stata avvertita anche in alcune località del Friuli-Venezia Giulia dove, comunque, non si segnalano né danni né altre informazioni di rilievo.