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Todde (Mise): “Non valorizzare le donne impoverisce”

"Siamo le regine del pensiero laterale e non portare le donne nelle situazioni di emergenza è una grandissima perdita", afferrma il sottosegretario allo Sviluppo economico

Alessandra Todde, sottosegretaria allo Sviluppo economico interviene nella questione della maggiore presenza delle donne nella task force pandemia, su cui il governo si è impegnato dopo le numerose polemiche: “Bisogna insistere per rappresentare le donne, non farlo è un impoverimento, siamo le regine del pensiero laterale e non portare le donne nelle situazioni di emergenza è una grandissima perdita“.

Ripartenza lavorative

“Le donne stanno pagando duramente il Covid19, tra smart working, ripartenza lavorativa e famiglia e questo perché abbiamo un modello lavorativo che non solo le donne non le premia, ma le tiene sempre marginali e non le valorizza“, sottolinea Todde a Dire, parlando a tutto tondo del mondo del lavoro, delle carriere femminili e di cosa cambiare per scongiurare rischi e ulteriori diseguaglianze, soprattutto da cosa partire per trasformare ciò che non funziona. Anche a proposito della carriera, la sottosegretaria, attingendo alla propria esperienza di formazione come ingegnera informatica e di manager, evidenzia l’importanza che le stesse donne siano “instradate, perché hanno limitazioni nell’idea che la famiglia sia un ostacolo, quando invece è un’esperienza che può portare managerialità”.

Valorizzazione

Osserva Todde: “Per questa ragione spesso le professioni con più appeal manageriale sono quelle meno percorse dalle donne. Mi sono impegnata per valorizzare le materie Stem (cioè le discipline accademiche della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica) e avvicinarle alle ragazze. Le bambine non hanno pregiudizio e si avvicinano con curiosità e ottimi risultati, la moria avviene tra i 13 e i 17 anni perché subentrano modelli culturali. Il primo punto è proprio rompere questo tipo di barriera“. Non ultimo il fatto che gli uomini, “rapportandosi con capi uomini” risultino essere “svincolati” rispetto alle colleghe donne, innescando “un rapporto di cameratismo”, mentre “le donne non lavorano con le donne e questo è un problema che deve essere superato”.

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