A poche ore dalla morte di un operaio avvenuta ieri a Vercelli all’interno di un’azienda di imballaggi, si registra oggi un’altra morte sul luogo di lavoro, l’ennesima da inizio anno. E i sindacati parlano di emergenza.
La vittima
Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, ma gli accertamenti per stabilire l’esatta dinamica dell’incidente sono ancora in corso, un operaio è stato travolto e ucciso questa mattina dal un Tir lungo l’intersezione della Goitese con la tangenziale di Guidizzolo, nel Mantovano. La vittima è un moviere 55enne dipendente della Ecotraffic, ditta che collabora con l’impresa Carron di Treviso che sta realizzando la nuova tangenziale di Guidizzolo. L’incidente è avvenuto in un tratto di strada dove la Provincia aveva autorizzato il senso unico alternato per permettere la realizzazione della tangenziale. Il mezzo pesante è piombato all’improvviso sul cantiere, investendo in pieno l’operaio mentre era impegnato a regolare il transito dei mezzi in prossimità dei lavori per tracciare la segnaletica orizzontale sull’asfalto. L’incidente è avvenuto poco dopo le 8 di questa mattina. Inutile l’invio sul posto di un’eliambulanza: l’uomo è deceduto sul colpo. Sul posto anche due ambulanze e le forze dell’ordine che stanno ricostruendo l’esatta dinamica dell’incidente. La modifica alla viabilità ordinaria era stata regolarmente autorizzata all’impresa dalla Provincia che ha espresso le condoglianze alla famiglia della persona deceduta.
Morti bianche
Sono purtroppo troppo frequenti gli incidenti (anche mortali) sui luoghi di lavoro. Lo scorso 3 marzo un operaio di Lonigo, classe ’69, è deceduto dopo essere stato schiacciato da un muletto mentre era in servizio presso la ditta Mec Tronic a Colognola ai Colli, in provincia di Verona. L’uomo, autista di una ditta con sede in Sarego, si trovava a Colognola per ritirare delle merci. Per lui, purtroppo, non c’è stato nulla da fare. In quella occasione, la Fiom-Cgil aveva rilasciato una dichiarazione firmata dalla segretaria provinciale Emanuela Mascalzoni. “Nei primi mesi del 2020 – esordisce Mascalzoni – sono già più di 80 le persone morte sul posto di lavoro e 3 solo nelle aziende metalmeccaniche della nostra provincia. In questi dieci anni i dati ci dicono che sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori comprensivi dei morti sulle strade e in itinere. Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni. – si legge nel comunicato del sindacato –. Le Leggi come la Fornero e il Job Act hanno contribuito ad elevare questo dato per le difficoltà introdotte sia fisicamente che di denuncia per paura del licenziamento. Ci stiamo abituando a questa strage, nessuno fa niente. Immobilismo totale. Non ci sono decreti urgenti, latitano i controlli sul territorio. Il vaccino qua c’è – conclude la segretaria provinciale – e si chiama prevenzione, si chiama risorse sulla prevenzione e sugli investimenti in macchinari più sicuri e sulla formazione dei lavoratori”.