Prima Luigi Bergamin, dopo poche ore anche Raffaele Ventura. Entrambi si sono costituiti a Parigi dopo essere sfuggiti all’operazione “Ombre Rosse” che, nella giornata del 28 aprile, aveva portato all’arresto di altri sette ex terroristi italiani che si erano rifugiati in Francia negli anni Ottanta con la cosiddetta Dottrina Mitterand. Dei dieci ex terroristi colpiti da mandati di cattura resta latitante soltanto Maurizio di Marzio.
Bergamin si presenta al Palazzo di Giustizia di Parigi
Come riportato dall’Ansa, che cita fonti degli inquirenti, Luigi Bergamin si è presentato questa mattina al Palazzo di Giustizia di Parigi assieme al suo avvocato per costituirsi. Ex militante dei Pac – Proletari Armati per il Comunismo – Bergamin deve scontare una pena di 16 anni e 11 mesi di reclusione come ideatore dell’omicidio del maresciallo Antonio Santoro, capo degli agenti di polizia penitenziaria ucciso a Udine il 6 giugno 1978 da Cesare Battisti. L’8 aprile per Bergamin sarebbe scattata la prescrizione, ma i termini sono stati interrotti dal magistrato di sorveglianza milanese Gloria Gambitta su richiesta del pm Adriana Blasco, che ha dichiarato Bergamin “delinquente abituale”. La vicenda giudiziaria di Bergamin e degli altri italiani è stata seguita direttamente in Francia dalla magistrata di collegamento italiana a Parigi, Roberta Collidà, in stretta cooperazione con i colleghi francesi. Oggi la Collidà si trova a Roma per una riunione al ministero di Giustizia, destinata a fare il punto sull’operazione “Ombre Rosse” e i suoi sviluppi nei prossimi giorni.
I prossimi passi sulla vicenda
Intanto, tra oggi e domani, al Palazzo di Giustizia di Parigi – come specifica l’Ansa – la procuratrice Clarisse Taron presenterà al giudice le sue richieste sulla prosecuzione o meno dello stato di fermo per i 7 ex terroristi italiani per i quali è scattata la procedura di richiesta di estradizione. L’Ansa inoltre, che cita fonti vicine alla difesa, spiega che almeno per alcuni di loro si propende per provvedimenti alternativi alla detenzione o di libertà vigilata. Altre fonti, sempre vicine alla difesa, affermano di temere invece la proroga dello stato di fermo per un “rischio di fuga”. Nelle prossime 48 ore sarà esaminata anche la posizione dei Bergamin.