Continua a salire il drammatico bilancio del terremoto di magnitudo 7.9 che ha colpito la notte scorsa il sud della Turchia e il nord della Siria. E’ salito ad oltre 2.300 morti il bilancio del sisma.
Sono 810 le vittime nella sola Siria, che si aggiungono alle circa 1.500 in Turchia. I feriti nella sola Turchia sono almeno 7.600 mentre in Siria sono oltre 1.280. Il governo turco fa sapere in una nota che “finora è giunta la segnalazione di un totale di 2.824 edifici crollati”.
Terremoti: Turchia, scossa magnitudo 7.9 nel sud
Una scossa di terremoto di magnitudo 7.9 è stata registrata alle 3:17 ora locale (le 2:17 in Italia) nel sud della Turchia, non lontano dal confine con la Siria. Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) italiano e del servizio di monitoraggio geologico statunitense Usgs, il sisma ha avuto ipocentro a circa 25 km di profondità ed epicentro nella provincia di Gaziantep. La scossa è stata seguita pochi minuti dopo da una forte replica di magnitudo 6.7, con ipocentro a soli 10 km di profondità ed epicentro tra la provincia di Gaziantep e quella di Kahramanmaraş.
Sisma Turchia: tre le forti repliche, ‘danni e crolli’
Sono state tre le forti repliche seguite al terremoto di magnitudo 7.9 avvenuto alle 4:17 ora locale (le 2:17 in Italia) tra Turchia e Siria. L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato le tre scosse alle 2:28, 2:36 e 2:58 ora italiana con magnitudo rispettivamente 5.6 (rivista al ribasso da 6.7), 5.2 e 5. Ancora non si hanno notizie ufficiali di vittime, ma i media locali parlano di diversi edifici danneggiati e di crolli in alcune città del sud del Paese.
Allerta tsunami, allarme anche in Puglia
In seguito al sisma avvenuto tra Siria e Turchia e sulla base dei dati elaborati dal Centro allerta tsunami (Cat) dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il dipartimento della Protezione civile ha diramato un’allerta per possibili onde di maremoto in arrivo sulle coste italiane che potrebbe interessare anche le coste pugliesi a partire da quella di Gallipoli dalle ore 6:40 circa Il livello di allarme è rosso e si raccomanda alla popolazione di evitare di percorrere a piedi o in auto tutti i tratti costieri e le strade del litorale nella fascia oraria dalle ore 6:30 fino all’emissione del messaggio di cessato allarme. L’allerta indica la possibilità di un pericolo reale per le persone che si trovano vicino alla costa, specialmente se in zone poco alte, o addirittura più basse, rispetto al livello del mare. Anche un’onda di solo 0,5 metri di altezza – spiega la Protezione civile – può generare pericolose inondazioni e fortissime correnti.
Alle 7:32 il Dipartimento della Protezione Civile ha comunicato che è stato revocato l’allerta maremoto per possibili onde sulle coste italiane in seguito al sisma di magnitudo 7.9 con epicentro tra Turchia e Siria registrato alle ore 02.17. La revoca è stata disposta sulla base dei dati elaborati dal Centro Allerta Tsunami (CAT) dell’Ingv. È ripresa regolarmente la circolazione ferroviaria in Sicilia, Calabria e Puglia, dove era stata sospesa a scopo cautelativo, dalle 6.30.
Sisma in Turchia: distrutta la cattedrale di Iskenderun
La Chiesa dell’Annunciazione di Iskenderun, cattedrale cattolica risalente al 19esimo secolo, è stata in gran parte distrutta dal terremoto di magnitudo 7.9 che ha colpito il sud est della Turchia provocando almeno 76 morti e 440 feriti. Lo fanno sapere all’ANSA fonti nella comunità cattolica in Turchia. Il sisma ha colpito anche la zona del nord della Siria nelle vicinanze con il confine turco dove sono morte almeno 110 persone e i feriti sono centinaia.
Distrutto il castello di Gaziantep
Il castello di Gaziantep, struttura di epoca romana costruita nel terzo secolo, è stato distrutto dal terremoto che ha colpito il sud est della Turchia e il nord della Siria. Lo rende noto CnnTurk mostrando immagini dell’edificio ridotto ad un cumulo di macerie. Il sisma di magnitudo 7.8 ha provocato la morte di almeno 76 persone nel sud est della Turchia e almeno 237 in Siria. I feriti sono centinaia.
Fonte: Ansa