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Tajani: “Inaccettabile attacco ai nostri militari. I feriti stanno meglio”

Il vicepresidente e ministro degli e Esteri Antonio Tajani è intervenuto in merito all'attacco in Kosovo dei giorni scorsi nel quale sono rimasti feriti 11 militari italiani

Il vicepresidente e ministro degli e Esteri Antonio Tajani è intervenuto in merito all’attacco in Kosovo dei giorni scorsi nel quale sono rimasti feriti 11 militari italiani. Intanto oggi proseguono le manifestazioni serbe a Zvecan.

Kosovo, Tajani: “Inaccettabile attacco ai nostri militari”

“È inaccettabile l’attacco ai nostri militari”. Lo ha affermato il vicepresidente e ministro degli e Esteri Antonio Tajani riferendosi all’attacco in Kosovo dei giorni scorsi. Il ministro ha tenuto anche a dire che i feriti “stanno tutti abbastanza bene anche chi ha avuto ferite più complicate. Non corrono alcun pericolo”. In particolare, un militare “è ricoverato all’ospedale di Skopje, l’altro militare è ricoverato all’ospedale di Pristina; gli altri sono tutti ricoverati nell’infermeria del contingente italiano a Pristina”. “Io – ha proseguito Tajani – sono in contatto continuo con l’ambasciatore, ho parlato con il generale Figliuolo che è lì, con il ministro Crosetto”. Da parte italiana c’è “una strategia politica per favorire un accordo politico fra le parti, applicare quello che era stato raggiunto con la mediazione europea”.

Tajani: “Nato e nostri militari resteranno”

“La Nato e i nostri militari rimarranno a garanzia di stabilità e per impedire il deterioramento della situazione”. Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio e ministro degli esteri Antonio Tajani in relazione alla situazione in Kosovo, situazione sulla quale – come ha precisato lo stesso ministro – “si farà il punto” nel vertice Nato a Oslo che si terrà oggi e domani. Il ministro, parlando a margine di una iniziativa alla Farnesina sull’obiettivo dello sviluppo sostenibile, ha anche detto di aver parlato più volte in questi giorni con Vucic e Kurti.

“Al momento – ha aggiunto –non ci sono responsabilità della Serbia. Ho chiesto al primo ministro kosovaro di sospendere l’insediamento dei sindaci che rappresentano la popolazione di lingua albanese in quella parte del Kosovo proprio per evitare tensioni. Serve grande prudenza e grande moderazione. Sono due Paesi candidati a far parte dell’Ue. Dobbiamo far si che il percorso sia positivo. Ma così si rischia di allontanare anche per quanto riguarda il Kosovo la partecipazione all’Ue”. Tajani ha sottolineato che “essere membro dell’Ue richiede determinate scelte. Quindi, invito alla calma e alla pace. Ma basta con iniziative unilaterali che possano provocare incidenti e possono rendere più complicata la situazione nei Balcani”. Il ministro degli Esteri ha ribadito che “l’I’talia è fortemente impegnata. Fa parte del quintetto che lavora per la pace e la stabilità. Ieri il nostro ambasciatore a Belgrado ha partecipato anche all’incontro con il presidente Vucic. Ripeto non sono emerse responsabilità della Serbia”.

Cavo Dragone: “Scontri inevitabili, ora violenze finite”

“In Kosovo si è concluso il picco di violenza pura, c’è ancora una attenzione. La situazione è sempre tesa ma non conflittuale. I nostri militari però sanno interporsi e sono maestri nella negoziazione. E se picchi di confronto si sono raggiunti era perché era inevitabile”. Così il capo di Stato maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone, alle commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato, in merito alla partecipazione dell’Italia alle missioni internazionali.

Fonte: Ansa

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