La missione europea Atalanta passa al comando italiano per i prossimi 6 mesi. Atalanta è una missione europea nata nel 2008 per far fronte agli attacchi dei pirati nell’area tra il Mar Rosso e la Somalia. Il capo Houthi avverte: “L’Italia così mette a rischio la sicurezza delle sue navi militari e commerciali”. Ma Tajani frena: “Proteggeremo le nostre navi, non ci faremo intimidire”.
Mar Rosso: la missione Atalanta passa al comando italiano
Si terrà domenica mattina, al porto di Gibuti, la cerimonia del passaggio di consegne della missione europea Atalanta che assumerà il comando italiano. Il contrammiraglio Francesco Saladino prenderà il posto del commodoro portoghese Rogerio Martins de Brito e resterà in carica per i prossimi sei mesi. La cerimonia si terrà a bordo della fregata spagnola Victoria che poi sarà sostituita dall’italiana Martinengo, la fregata che da alcuni mesi era stata impegnata per la sorveglianza e la protezione dei mercantili nel Mar Rosso in seguito agli attacchi Houthi.
Atalanta è una missione europea nata nel 2008 per far fronte agli attacchi dei pirati nell’area tra il Mar Rosso e la Somalia. Nei prossimi giorni, invece, prenderà il via la missione Aspides, che avrà compiti più operativi nei confronti degli attacchi dei ribelli yemeniti. Il comando operativo sarà affidato alla Grecia mentre quello tattico sarà italiano.
Houti: “L’Italia mette a rischio la sicurezza delle sue navi militari e commerciali”
Prendendo il comando della missione europea nel Mar Rosso, l’Italia “mette a rischio la sicurezza delle sue navi militari e commerciali”. Lo ha riferito Nasr al-Din Amer, vice capo dell’Autorità per i media degli Ansar Allah (Houthi). “Colpiremo le navi che aggrediscono il nostro Paese o che ostacolano la decisione di impedire alle navi israeliane di attraversare il Mar Rosso”, ha aggiunto.
Parlando con l’Adnkronos, Amer ha affermato che la decisione di guidare la missione per intercettare i missili yemeniti che prendono di mira le navi israeliane o quelle dirette nello Stato ebraico è “pericolosa” per l’Italia e “la conduce allo scontro diretto con il nostro Paese”. Amer ha insistito sul fatto che non esiste alcuna minaccia per la navigazione in generale, ma solo per le navi israeliane, americane e britanniche che attraversano il Mar Rosso, il Bab al-Mandab, il Mar Arabico e il Golfo di Aden a causa della loro aggressione contro lo Yemen.
Tajani: “Proteggeremo le nostre navi, non ci faremo intimidire”
“Proteggeremo le nostre navi, non ci faremo intimidire, ci auguriamo che si possa presto arrivare a una soluzione positiva in quell’area e che si possa arrivare alla pace, anche se non è facile, e quindi disinnescare ciò che sta accadendo nello Yemen con i ribelli che attaccano i mercantili che passano nel Mar Rosso. Noi siamo presenti con la nostra marina militare e difenderemo le nostre navi perché siamo un Paese che ha il 40% del proprio Pil che dipende dalle esportazioni”. Lo ha detto oggi a Trieste Antonio Tajani, Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, rispondendo alle domande dei giornalisti sulla situazione del Mar Rosso.
“Non possiamo permetterci – ha sottolineato – che l’impossibilità di esportare in quell’area provochi danni ai nostri porti e alle nostre imprese. Questa missione militare l’abbiamo fortemente voluta, l’abbiamo ottenuta in tempi rapidi. Due missioni militari, una contro la pirateria e una contro le minacce. L’Italia è protagonista e faremo di tutto perché continuino a transitare le nostre navi attraverso il canale di Suez”.
Fonte: Ansa