“Sull’autonomia non c’è nessun caos, l’hanno votata i cittadini lombardi e veneti, funziona perfettamente, pensiamo a come marcia la Svizzera. Quindi noi come Lega abbiamo preso semplicemente che si mantengono gli impegni presi“, afferma il leader della Lega Matteo Salvini a proposito della polemica tra il governatore del Veneto, Luca Zaia e la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni sul sostegno all’autonomia regionale. Sempre restando al centrodestra, su un possibile appoggio di Forza Italia al governo Conte, Salvini precisa: “Non lo voglio neanche pensare“. Quanto alla ex senatrice dei 5 Stelle Riccardi, passata alla Lega, Salvini commenta: “E’ una bravissima persona che si occupa di giustizia, ci ha detto che con i 5 stelle e con Bonafede non era più possibile ragionare e lavorare di giustizia, di riforme e di efficienza. E quindi è la benvenuta. Non è la prima e non sarà la l’ultima”.
Simbolo di degrado
“Sono pronto a tornare al più presto all’Hotel House di Porto Recanati”, annuncia il leader della Lega che tra venerdì e sabato sarà nelle Marche e non dimentica la struttura che sorge in provincia di Macerata. “L’Hotel House di Porto Recanati – segnala l’ufficio stampa della Lega – è un complesso residenziale costruito nel 1967: era stato presentato come esempio di edilizia a uso turistico residenziale nella Riviera Adriatica. 17 piani, 480 appartamenti: ci vive un sesto della popolazione di Porto Recanati. Col passare del tempo ha però perso valore e ha attirato molti lavoratori extracomunitari, soprattutto maghrebini e centroafricani, seguiti da asiatici”.
Mondragone
“Il caso Mondragone si aggrava: decine di positivi, quattro contagiati hanno fatto perdere le proprie tracce, cresce la tensione tra gli italiani e la comunità bulgara e addirittura le tv nazionali seguono il caso. De Luca, così pronto a insultare la Lega, tace. Amici napoletani mi segnalano una bella espressione: ‘Nu piatt vacànt‘. Tante scene, a partire dalle sparate sul lanciafiamme, ma alla prova dei fatti il piatto è vuoto. Da De Luca tante parole ma zero fatti”, osserva Matteo Salvini. E aggiunge:”Ieri sono usciti dai Cinquestelle un deputato e un senatore, pare ce ne siano altri in uscita perché stanno litigando. Stanno perdono due pezzi al giorno e al governo non riescono a combinare nulla. Ci sono quasi un milione di lavoratori che non hanno visto le casse integrazioni di marzo, come fai a lasciare per quattro mesi famiglie senza stipendio? Io tutti i giorni chiamo l’Inps per rompere le scatole e mi dicono che non è colpa loro, ma sono i decreti del governo che sono fatti male. Io non so se è colpa dell’Inps o del governo, so solo che non è possibile far aspettare quattro mesi un padre o una madre di famiglia“, sottolinea il segretario del Carroccio. Dal capitolo Alitalia a quello autostrade, Salvini è critico con la maggioranza e ricorda come “sulla scuola ad oggi ci sono insegnanti, presidi, genitori e studenti che a fine giugno non sanno nulla, siamo l’unico Paese europeo che non sa nulla”. Quanto al reddito di cittadinanza “noi lo votammo dicendo vediamo se sarà una forma utile per reintrodurre al lavoro coloro che sono a casa. Ad oggi su 2,5 milioni di persone che lo percepiscono quelli che hanno trovato un posto a tempo indeterminato sono 17 mila: alla prova dei fatti non mi sembra un gran successo. Quei soldi potrebbero essere destinati altrove, ad esempio “il tema pensioni è da toccare”.
Un solo euro
Assicura Salvini:”Se portano in Parlamento, dopo quattro mesi di chiacchiere, un taglio di tasse, la Lega lo vota in un minuto. E’ un momento di difficoltà, ma nel decreto che stiamo discutendo adesso non c’e’ un solo euro di taglio di tasse”. Per il leader leghista “il problema è che nel decreto che stiamo discutendo adesso, quello da 55 miliardi, non è previsto un euro di taglio delle tasse. Annunciano il terzo decreto per 10-20 miliardi ma gli altri Paesi europei ne hanno fatto uno solo: la Germania ha fatto un decreto da 130 miliardi di euro per un taglio di tasse e sostegno alle famiglie. Non si potrebbe tutto più in fretta e più concentrato?” Quanto ai fondi europei, “il Recovery Fund se va bene arriva la seconda metà dell’anno prossimo. I fondi dell’Europa sono come l’ambulanza che se stai male ti arriva tra sei mesi, quando il paziente potrebbe aver già salutato questa terra. Gli altri Paesi europei per gli interventi non stanno aspettando i fondi dell’Europa, stanno usano fondi loro. Fanno quello che dovremmo fare noi, emettono buoni del tesoro“.