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Sudan: annunciata tregua di 48 ore. Il Giappone chiude l’ambasciata

Un dipendente dell'ambasciata egiziana a Khartoum, il "vice addetto amministrativo" Mohamed Al-Gharawi, "è morto oggi mentre si recava da casa sua alla sede"

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha annunciato ieri sera che i generali in guerra nel Sudan hanno concordato un cessate il fuoco di tre giorni a partire dalla mezzanotte di oggi, dopo che le precedenti offerte per sospendere il conflitto sono rapidamente fallite. “A seguito di intensi negoziati nelle ultime 48 ore, le forze armate sudanesi (Saf) e le forze di supporto rapido (Rsf) hanno concordato di attuare un cessate il fuoco a livello nazionale a partire dalla mezzanotte del 24 aprile, per una durata di 72 ore”, ha affermato Blinken in un dichiarazione.

Il Giappone evacua 45 cittadini da Sudan e chiude l’ambasciata

Il Giappone ha evacuato 45 cittadini dal Sudan e ha temporaneamente chiuso la sua ambasciata. Lo ha annunciato il primo ministro nipponico Fumio Kishida. “Un totale di 45 persone sono decollate dal Sudan orientale per Gibuti con l’aereo da trasporto C2 inviato” dalle truppe giapponesi, ha detto Kishida. Altri quattro giapponesi sono stati trasferiti dal Sudan a Gibuti e in Etiopia con l’aiuto della Francia e delle organizzazioni internazionali. L’ambasciata è stata temporaneamente chiusa. Il Giappone aveva dichiarato di avere circa 60 cittadini in Sudan. Il ministero degli Esteri istituirà un ufficio di collegamento a Gibuti per continuare ad aiutare l’evacuazione dei giapponesi rimasti nel Paese africano.

Sudan: ucciso un dipendente dell’ambasciata egiziana

Un dipendente dell’ambasciata egiziana a Khartoum, il “vice addetto amministrativo” Mohamed Al-Gharawi, “è morto oggi mentre si recava da casa sua alla sede” della missione diplomatica “per seguire le procedure di evacuazione dei cittadini egiziani in Sudan”: lo annuncia il ministero degli Esteri egiziano su Facebook senza fornire dettagli dell’uccisione. Il dicastero conferma comunque che “la missione egiziana in Sudan continuerà ad assumersi le proprie responsabilità nel seguire i compiti di evacuazione dei cittadini egiziani” e “garantire il loro ritorno sicuro in patria”. Ieri era stato annunciato che un dipendente dell’ambasciata egiziana a Khartoum era stato ferito da un colpo di arma da fuoco. L’Egitto, confinante col Sudan, sostiene l’esercito sudanese ed è uno dei Paesi sotto osservazione per il rischio di un suo coinvolgimento nel conflitto.

Guterres: “Le Nazioni Uniti non lasciano solo il Sudan”

“Le Nazioni Uniti non lasciano solo il Sudan che continua essere pervaso dalla violenza. La violenza in Sudan deve finire. Il rischio è una catastrofica conflagrazione all’interno che potrebbe inghiottire l’intera regione e oltre”. Lo ha detto ieri il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. “Sia chiaro, le Nazioni Unite non lasceranno il Sudan“, ha assicurato, chiedendo ai membri del Consiglio di Sicurezza di “esercitare la massima leva con le parti per porre fine alla violenza, ristabilire l’ordine e riprendere il cammino della transizione democratica. Dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per tirare fuori il Sudan dall’orlo dell’abisso“.

Fonte: Ansa

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