Tragedia della Funivia Stresa-Mottarone: c’è un indagato

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Occorrerà visionare ore di video “di qualità non eccelsa” per far luce sulle cause della tragedia avvenuta domenica scorsa a Mottarone, dove nello schianto di una delle due cabine della funivia, avvenuto probabilmente a una velocità di 100 chilometri orari, hanno perso la vita 14 delle 15 persone che erano a bordo dei veicolo, tra cui due bambini.

Nella caserma dei carabinieri di Stresa il procuratore della Repubblica di Verbani Olimpia Bossi ha sentito circa sei o sette persone che sarebbero dipendenti della società che gestisce la funivia. Al momento ci sarebbe un indagato, scrive Ansa.

Il procuratore della Repubblica di Verbania Olimpia Bossi ha dichiarato di aver visto una decina di secondi di filmato in cui si vede la cabina “che sussulta e torna indietro”. Gli inquirenti indagano sul danneggiamento del cavo e sul sistema frenante di sicurezza.

Intanto all’ospedale Regina Margherita di Torino è iniziato l’iter per il risveglio di Eitan, il piccolo di 5 anni unico superstite della disgrazia in cui sono morti i suoi genitori, il suo fratello minore e due nonni. Al bambino, che ha riportato fratture agli arti superiori e inferiori, le cui condizioni restano stabili, saranno gradualmente ridotti i farmaci che lo tengono sedato. Le comunità ebraiche italiane hanno lanciato una raccolta fondi sulla piattaforma Eppela.

Come richiesto dal ministro delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili Enrico Giovannini, gli organizzatori del Giro d’Italia hanno modificato il tragitto della diciannovesima tappa della gara, prevista per il 28 maggio, che sarebbe dovuto passare sul Mottarone. Il giorno prima, giovedì 27 maggio, il ministro terrà un’informativa urgente alla Camera sulla vicenda di domenica scorsa.

Tra i messaggi di cordoglio per le vittime e la commozione per il piccolo Eitan, la lettera in cui Papa Francesco esprime la sua vicinanza alla comunità e ai familiari delle vittime che il segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin, ha inviato una lettera al monsignor Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara dopo la tragedia della funivia del Mottarone.

Il Senato ha osservato un minuto di silenzio in apertura della seduta pomeridianae lo stesso ha fatto il Consiglio regionale pugliese, mentre quello della Regione Lombardia ha ricordato la tragedia con una commemorazione.

E purtroppo un operatore televisivo è morto stamattina, probabilmente per un arresto cardiaco, mentre saliva a piedi sul luogo del disastro, accasciandosi al suolo non lontano dai resti della cabina.

Le indagini

Sarebbero sei  o sette le persone sentite nella caserma dei Carabinieri di Stresa dal Procuratore Olimpia Boss, scrive Agi. Si tratterebbe di dipendenti della società che gestisce l’impianto di risalita e che probabilmente erano in servizio nella giornata di domenica. In caserma sono arrivati anche due legali. Il solo nome al momento iscritto nel registro degli indagati, riporta Ansa, sarebbe quello di una dipendente della Ferrovie del Mottarone Srl, la società che gestisce la funivia Stresa-Mottarone.

“La cabina era sostanzialmente arrivata al punto di sbarco, si vede che sussulta e torna indietro”, ha spiegato il procuratore di Verbania, Olimpia Bossi, che ha visionato una piccola parte dei video delle telecamere di sorveglianza della funivia del Mottarone, scrive Ansa. “La visuale – ha precisato – è però limitata alla zona dell’arrivo”.

Il procuratore ha ripetuto che, subito dopo la tragedia, è stato sequestrato anche l’impianto di registrazione. Le telecamere, scrive sempre Ansa, riprendono anche l’arrivo e la partenza delle cabine e i filmati a ciclo continuo, che vanno a ritroso per sette giorni, sono più di due.

Riguardo al blocco di circa mezz’ora del giorno prima della funivia “non sappiamo dire se questo sia collegato all’evento”. Al momento, le indagini si concentrano sul cavo spezzato, non si sa per ora “a che lunghezza”, e sul sistema di frenata di sicurezza. Non viene esclusa nessuna ipotesi, neppure quella dell’errore umano. Quest’ultimo, riporta le parole del magistrato Adnkronos, “fa parte degli accertamenti che devono essere fatti, non è riscontrabile a occhio nudo da un video che non ha neanche una qualità eccelsa.

La “forchetta”

Un altro elemento dell’impianto che sarà oggetto di accertamento è, scrive sempre Adnkronos riportando le parole del procuratore di Verbania, è la cosiddetta “forchetta”, ovvero “un meccanismo che fa parte del sistema di blocco o sblocco della cabina”. “Se sia stato rimosso o non sia stato reinserito questo resta nel campo delle ipotesi”, ha concluso Bossi “e dovrà essere accertato da un esame del reperto rinvenuto”.

Riguardo la proprietà dell’impianto del Mottarone, ieri il sindaco di Stresa Marcella Severino ha spiegato che il passaggio dalla Regione al comune non sarebbe ancora stato  perfezionato. Oggi la Regione Piemonte, scrive Ansa, ha dichiarato che l’impianto è del Comune di Stresa dal 1997, anche se “la trascrizione non è potuta avvenire perché il Comune non ha prodotto gli atti più volte richiesti”.

Una raccolta fondi per Eitan

Durerà diversi giorni il risveglio del piccolo Eitan, attualmente ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale infantile Regina Margherita di Torino. Si procederà con un progressivo calo dei farmaci per la sedazione, con un costante monitoraggio della risposta degli organi e del fisico. La prognosi del bambino, che ha passato una notte tranquilla, fanno sapere dal nosocomio, resta riservata. Dopo il risveglio subentrerà immediatamente l’aiuto psicologico.

Si chiama “Aiutiamo il piccolo Eitan” la raccolta fondi lanciata delle comunità ebraiche italiane lanciano con Eppela, piattaforma di crowfunding, per garantirgli un fondo per il suo futuro. Nel tragico incidente di Mottarone il piccolo ha perso i suoi genitori, il fratellino Tom di due anni e i nonni, arrivati pochi giorni fa dall’Israele per una breve vacanza. Il bambino, di origini israeliane, risiedeva a Pavia con i genitori.

La dinamica della tragedia

Riporta LaPresse quanto detto nell’aula del Consiglio regionale del Piemonte l’assessore con deleghe alla Protezione civile, infrastrutture e trasporti Marco Gabusi, sulla dinamica dell’incidente della funivia del Mottarone: “Per quello che è stato detto ci sono due sistemi frenanti che devono agire nel momento in cui purtroppo può capitare che il cavo si spezza. Il cavo era stato revisionato poche settimane prima. Qualcuno ipotizza che nella nottata i fulmini possano aver lesionato in maniera non visibile questi cavi”. “Ma”, ha spiegato l’assessore “il problema più grosso è quello dei freni, perché è possibile che il cavo si rompa ma non è possibile che il doppio sistema frenante non si azioni. Non azionandosi, questa cabina torna indietro sul cavo portante e fa un percorso di 13-14 secondi in grossa pendenza, a oltre i 100 chilometri orari nella punta massima“. Gabusi ha aggiunto, scrive sempre LaPresse: “In corrispondenza del pilone che si vede nelle foto non c’è stato nessun urto, ma la pendenza che cambia e la velocità impetuosa ha fatto da trampolino e la cabina è saltata per aria a centro chilometri orari, facendo un volo di 54 metri dal pilone. Poi è ancora rotolata per qualche decina di metri”.

La morte dell’operatore tv

Vicino al luogo della tragedia, ne è avvenuta un’altra. Nicola Pontoriero, 52 anni, operatore televisivo di Mediaset è morto stamattina mentre si recava a piedi verso i resti della cabina distrutta. L’uomo si è accasciato a terra, i soccorsi sono arrivati in pochissimo tempo e sono state eseguite le operazioni di rianimazione fino alla constatazione del decesso.

La modifica al Giro

“La direzione del 104° Giro d’Italia di ciclismo  e di concerto con il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, la Regione Piemonte e le altre istituzioni interessate, ha deciso di modificare il percorso della 19esima tappa della corsa rosa, in programma venerdì”. Lo scrive Ansa.

Nella riunione tecnica svoltasi ieri a Stresa con istituzioni e autorità locali, il ministro Giovannini aveva concordato sull’opportunità della modifica del tragitto e si era immediatamente attivato per contattare gli organizzatori e aveva anche chiesto un momento di raccoglimento. Giovedì 27 Maggio alle 9:30, riporta sempre Ansa, si terrà nell’Aula della Camera un’informativa urgente del ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini sul disastro del Mottarone.

L’omaggio delle istituzioni

In diverse sedi istituzionali si è voluto rendere omaggio alle vittime della tragedia di domenica.

L’assemblea del Senato ha osservato, in apertura della seduta pomeridiana, un minuto di silenzio per ricordare le vittime. La presidente Elisabetta Alberti Casellati ha detto: “Le indagini disposte dalla magistratura consentiranno di ricostruire le dinamiche dell’incidente ed accertare eventuali responsabilità. Ma adesso è il momento del lutto e del dolore. Oggi vogliamo stringerci ai familiari ed amici di questi quattordici connazionali e dire loro che non sono soli, che il loro dolore è il nostro dolore. Perché è nelle grandi prove, come nelle grandi gioie, che una collettività nazionale deve dimostrare cosa significhi condividere la stessa identità”.

Un minuto di silenzio, oggi in apertura del consiglio regionale della Puglia. Fra le 14 vittime, c’è una coppia nata a Bari e che risiedeva a Piacenza. Si tratta della guardia medica Roberta Pistolato che quel giorno festeggiava il suo quarantesimo compleanno, e il marito Angelo Gasbarro, di 45 anni. Mentre questa mattina la seduta del Consiglio regionale della Lombardia si è aperta con la commemorazione delle vittime.

La vicinanza del Santo Padre

Il segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin, ha inviato una lettera al monsignor Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara, dopo la tragedia della funivia del Mottarone. “Il Santo Padre ha appreso con grande dolore la notizia del drammatico incidente avvenuto presso la funivia Stresa-Mottarone e desidera esprimere ai familiari delle vittime vicinanza e sentito cordoglio”. Continua: “Pensando con commozione a tante vite tragicamente spezzate mentre erano immerse nella meraviglia del creato, assicura la preghiera per quanti sono scomparsi, per chi li piange e per il piccolo Eitan, la cui delicata vicenda segue con trepidazione. Sua Santità partecipa in modo particolare all’afflizione della comunità locale e della diocesi di Novara, e si stringe all’amato popolo italiano, sgomento per la grave tragedia. Mentre implora dal Signore il conforto per chi soffre, di cuore impartisce a quanti sono nel dolore la benedizione apostolica“.

Lorenzo Cipolla: