Teatro della tragedia il supermercato di Chesapeake, una città di circa 250 mila abitanti a 240 km da Washington. Ad entrare in azione è stato un dipendente della popolare catena di grandi magazzini Walmart, che usando una pistola ha ucciso sei persone e ne ha ferito altre quattro prima di togliersi la vita.
Strage nel supermercato: anche un 16enne tra le vittime
C’è anche un ragazzo di 16 anni tra le sei vittime identificate dalle autorità dopo la sparatoria di massa nel grande magazzino della catena Walmart in Virginia, dove c’erano circa 50 clienti a fare la spesa alla vigilia di Thanksgiving. Il nome non è stato diffuso perché si tratta di un minore. Gli adulti uccisi sono Lorenzo Gamble, Brian Pendleton, Kellie Pyle, Randall Blevins e Tyneka Johnson. Altre sei persone sono rimaste ferite. Identificato anche l’autore della strage, che si è suicidato poco dopo l’attacco: Andre M. Bing, 31 anni, supervisore del turno notturno.
Ignoto il movente
Le vittime sono tutti colleghi del killer ma il movente è ancora ignoto. Tra le ipotesi oggetto delle indagini – cui collabora l’Fbi – il risentimento dell’uomo in seguito ad alcune lamentele presentate contro di lui.
Il presidente Joe Biden ha ricordato di aver firmato quest’anno la legge più restrittiva sulle armi degli ultimi 30 anni ma ha ammesso che “non è ancora abbastanza” e che “dobbiamo fare di più”.
“Gli odiosi atti di violenza non hanno spazio nelle nostre comunità”, gli ha fatto eco il governatore della Virginia Glenn Youngkin, dieci giorni dopo un’altra sparatoria nel suo stato dove tre giocatori della squadra di football americano dell’università Uva sono stati uccisi da un compagno. “Siamo scioccati da questo evento tragico”, ha scritto in una nota il colosso mondiale della distribuzione Walmart.
Secondo la ricostruzione dei sopravvissuti, il killer, responsabile del turno serale, è entrato nella break room, la sala dove i dipendenti fanno una pausa, e ha cominciato a sparare a caso senza dire nulla. Briana Tyler ha riferito che lei ed altri colleghi si erano ritrovati nella stanza all’inizio del loro turno per discutere l’assegnazione dei reparti. “Poi ho alzato lo sguardo e ho visto il mio superiore aprire la porta e fare fuoco”, ha raccontato alla Abc. “Non mirava a nessuno specificamente, ha cominciato semplicemente a sparare in tutta la stanza senza dire una sola parola e ho visto varie persone andare a terra, alcune colpite, altre in cerca di riparo”, ha proseguito. “Poi mi ha guardato direttamente e ha sparato ma fortunatamente ha mancato la mia testa per pochi centimetri”, ha aggiunto. “Grazie a Dio me la sono cavata”, ha sospirato alla Cbs un altro impiegato, Kevin Harper. “Avrei potuto essere io”, ha esorcizzato Edna Duna, una cliente abituale.
Il precedente
Non è la prima sparatoria in un grande magazzino Walmart: nell’agosto 2019 ci fu la strage di El Paso, Texas, dove un suprematista bianco anti immigrati uccise ben 23 persone in quella che è considerata la sparatoria più mortale contro la comunità ispanica dei tempi moderni. Secondo il sito GunViolenceArchive.org, dall’inizio dell’anno in Usa ci sono state oltre 600 ‘mass shooting’ (quelle con almeno 4 morti o feriti), con una media di due ogni giorno. E le grandi catene di distribuzione sono colpite in modo particolare, con spari in media quattro volte a settimana nei loro negozi.
Fonte: Ansa