Gli Stati Generali M5S sono in corso fino a domenica 15 novembre. Il movimento prova a ricostruirsi, ma intanto è già esplosa la polemica di Casaleggio, in un clima pieno di tensione.
La polemica di Casaleggio
“Alcuni giornali si interrogano sulla mia eventuale presenza agli Stati Generali del Movimento 5 Stelle. Ho ricevuto ieri l’invito a partecipare nella discussione di domenica. Ho deciso di declinare perché ritengo che se ci sono delle regole di ingaggio, queste debbano essere rispettate”, ha scritto Davide Casaleggio su Facebook.
“Penso – ha aggiunto il numero uno di Rousseau – sia doveroso pubblicare i voti sia dei delegati del sabato sia dei relatori della domenica prima dell’evento, come anche i verbali delle riunioni provinciali e regionali, nella versione originale, che riportino i risultati degli incontri ufficiali nei quali tutti hanno potuto partecipare e che oggi non sono pubblici”.
L’intervento di Crimi su Fb
“Lo scopo di questi Stati Generali non è dividere, non è capire chi sta con chi. Lo scopo è trovare un percorso unitario”. Lo ha detto in un video su Fb il capo politico M5S Vito Crimi, in apertura dei lavori.
“Noi – ha aggiunto – vogliamo valorizzare gli argomenti, le motivazioni che stanno alla base delle posizioni, se facessimo un dibattito tra posizioni non ne verremmo fuori. Se cerchiamo di capire le motivazioni e le argomentazioni, magari scopriamo che sono uguali ed è più facile trovare un percorso unitario”.
“Abbiamo organizzato questo evento totalmente online. Un’operazione non facile provare a mettere insieme migliaia di persone e fare un percorso di partecipazione. Si sono svolte migliaia di ore di assemblee, 170 riunioni, hanno partecipato quasi 8mila persone e la grande partecipazione dal basso è il risultato per me che più legittima questo percorso”, ha spiegato Crimi illustrando gli Stati Generali.
“Leggo – ha aggiunto riferendosi a Casaleggio – che c’è una richiesta sulla necessità di rendere trasparenti i voti ottenuti da chi partecipa al dibattito. Io credo che i nostri iscritti più che di sapere dei voti abbiano bisogno di risposte su come il loro contributo verrà organizzato. Non è la prima volta che accade. Ogni volta in cui abbiamo avuto un processo che non si concludeva con la votazione noi abbiamo congelato questi dati. Tutti sapevano che i dati sarebbero stati pubblicati dopo il cambio della governance. Queste informazioni saranno rese pubbliche al momento in cui completeremo questo processo, al momento sono gelosamente custodite da due notai”, ha puntualizzato Crimi.
Alla fine del processo “il mio compito di reggente, che è durato anche più del dovuto, sarà finito. Gli Stati Generali sfoceranno in un momento in cui io terminerò il mio incarico. E’ arrivato il momento di dare una guida legittimata dal voto degli iscritti al Movimento”, ha concluso il capo politico M5S.
Buffagni: “Non è il momento per le divisioni”
“Non è il momento per le divisioni”: l’appello all’unità alla due giorni conclusivi degli Stati generali del M5s, arriva dal viceministro dello Sviluppo economico Stefano Buffagni. Intervistato da Repubblica, Buffagni auspica la presenza di Alessandro Di Battista all’interno del nuovo direttorio. Un organo collegiale “può avere senso in questa fase, ma non voglio che si tratti solo di show comunicativi o rendite di posizione. Qualunque scelta si faccia deve garantire l’assunzione di responsabilità e di decisioni“, afferma Buffagni, secondo cui il voto deve essere “sicuramente su Rousseau. Per me sarebbe meglio con proposte di squadre alternative”.
Per Buffagni “va definito meglio lo spazio d’azione di Rousseau. Bisogna garantire un coordinamento al Movimento per avere le leve necessarie a potersi muovere. È giusto per tutti fare chiarezza”. “Il Movimento senza piattaforma non esiste, così come non esiste senza i suoi attivisti sul territorio. Per questo – spiega – dico che deve nascere una struttura di partito priva di costi, complessità di gestione, problemi. Siamo nati per essere semplici e francescani”.
Nell’intervista Buffagni ribadisce il no a un’alleanza strutturale con il Pd, “né con nessun altro. Anche se si volesse fare sul piano ideale, penso che finirebbe per depauperarci. E che alla fine, oggi, saremmo assorbiti dai dem. È sbagliato dal punto di vista strategico”.
Tuttavia, “ragionando territorio per territorio, sui contenuti, sulle esigenze che vengono dal basso, non ho preclusioni. A patto che ci facciamo valere e non molliamo le nostre battaglie e i nostri punti fermi”. In merito a una sua possibile presenza, ha detto: “non lo escludo, ma prima dobbiamo definire insieme obiettivi comuni”.
Fico: “Gli Stati generali sono una prova di maturità”
“Gli Stati generali sono una prova di maturità per una forza politica che rappresenta milioni di italiani e governa il Paese durante la più grave crisi sanitaria, economica e sociale degli ultimi 70 anni”. Così il presidente della Camera Roberto Fico, su Fb.
“Sono il momento, definito da regole condivise e accettate da tutti, per confrontarsi con consapevolezza e responsabilità, e non per fare prove muscolari”, scrive Fico, invitando a valorizzare il lavoro delle assemblee territoriali. “Buoni Stati generali”, ha concluso.