Speranza: “Farmacie e infermieri nella campagna di vaccinazione”

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“Nelle prossime ore – ha esordito Speranza – stiamo lavorando a un importante intervento normativo per favorire l’impegno di farmacie e di infermieri nella campagna di vaccinazioni e favorirne l’accelerazione”. Lo ha annunciato oggi, 17 marzo, il ministro della Salute, Roberto Speranza, in audizione alle Commissioni riunite Affari sociali e Sanità di Camera e Senato dove ha enunciato le linee programmatiche del suo ministero su Covid e Recovery Plan.

Il ruolo chiave della vaccinazione

“Il governo italiano considera i vaccini la prima vera chiave per chiudere questa stagione, quanto avvenuto nelle ultime ore non incrina la nostra fiducia, la campagna di vaccinazione va quindi avanti e dovrà accelerare anche con l’aumento delle dosi che avremo a disposizione, l’auspicio è che già da domani possa arrivare una risposta dall’Ema. Abbiamo massima fiducia e pretendiamo il massimo livello di sicurezza”.

“L’auspicio – prosegue Speranza – è che già da domani [giovedì 18 marzo, ndr] arrivino rassicurazioni per rilanciare la campagna di vaccinazione. Nel secondo trimestre avremo in arrivo oltre 50 mln di dosi e nel terzo trimestre avremo 80 mln di dosi attese, questo significa che potremo avere una accelerazione molto significativa”.

“La situazione – ha aggiunto – non è semplice e questo per le varianti: la Uk si trasmette più velocemente del 35-40% e ha toccato il 54% della totalità dei casi. Sono presenti anche varianti sudafricana, soprattutto nell’area di Bolzano, e quella brasiliana soprattutto nel Centro Italia. Con il criterio di 250 casi per 100mila per l’ingresso in zona rossa speriamo di piegare la curva. Quindi una situazione non semplice che richiede la massima cautela con l’impegno di tutte le istituzioni”.

Centrali operative territoriali e contro povertà

“A coordinare l’assistenza ci saranno le centrali operative territoriali che avranno la funzione di punto di riferimento sia per l’accesso alle cure sia per gli operatori e per integrare l’assistenza e il territorio. Inoltre ci saranno i centri territoriali contro la povertà sanitaria con equipe multidisciplinari”, ha detto Speranza in audizione davanti alle commissioni Sanità di Camera e Senato per presentare le linee guida di sviluppo del Sistema sanitario nazionale.

I 5 assi del “Piano nazionale di ricostruzione della salute”

“L’Italia deve mettere in campo un ‘Piano nazionale di ricostruzione della salute’ da strutturare intorno a cinque assi”. “Il primo asse, tutto da costruire come la pandemia che stiamo vivendo ha dimostrato, è il territorio dove varrà il principio della “casa come primo luogo di cura”, da cui far partire la prevenzione e in cui concentrare l’attenzione a chi è già paziente potenziando l’assistenza domiciliare“.

Secondo asse è il criterio della salute “one health”, che includerà tematiche ambientali, della sostenibilità, della veterinaria e dell’integrazione con luoghi sociali strategici come le scuole. Terzo asse l’ospedale, di cui sarà valorizzato il ruolo di acuzie nell’ottica di un rilancio dell’assistenza sul territorio. “Faremo un “tagliando” al Dm 70 del 2015 sugli standard ospedalieri – ha detto Speranza – per correggere i limiti che hanno creato disomogeneità tra le Regioni”.

Quarto asse, la digitalizzazione e l’informatizzazione dei processi “a cominciare dall’implementazione del Fascicolo sanitario elettronico, passato solo nell’ultimo anno da 12 milioni a 32 milioni attivati, strumento essenziale anche per garantire interventi tempestivi sui pazienti”.

Quinto e ultimo asse “non certo per importanza – ha precisato il ministro – è l”ecosistema innovazione per la salute’, inteso come sistema complesso fatto di formazione, ricerca, tecnologie e rivoluzione digitale nonché di un’importante filiera industriale, sotto il coordinamento del Ssn e con il sostegno a investimenti pubblici, privati e in partnership pubblico-privata”.

Recovery: “Chiudere la stagione dei tagli”

“Chiudere la stagione dei tagli e aprire quella degli investimenti. Il recovery è lo strumento giusto. Ma le risorse non arriveranno tutte dal recovery e quindi bisognera’ investire con le risorse dal bilancio nazionale. Ma a fianco degli strumenti finanziari ci devono essere le riforme. Se riusciremo a progettarle allora lasceremo un segno importante in questo paese. E’ quanto ha dichiarato Speranza in replica ai parlamentari.

Milena Castigli: